Si chiama Bablegum e promette di essere «una rivoluzione nel campo dell'intrattenimento e dell'educazione in video».
È la nuova rete tv globale e gratuita via Internet che Silvio Scaglia è venuto a lanciare a Londra. «Babelgum è un software che si scarica e trasforma il personal computer in televisione», ha detto l'uomo che ha fondato la sua fortuna su Fastweb.
L'idea è quella di permettere a chi si collegherà al sito di «entrare non in un semplice portale, ma in un'esperienza televisiva nella quale si possono creare canali secondo le proprie preferenze e accedere a un mondo di video professionali caricati da produttori indipendenti», spiega al Corriere Scaglia.
In effetti mercoledì, alla presentazione di questo network rivolto ai 300 milioni di utenti che nel mondo hanno un collegamento a banda larga (in crescita a un ritmo del 30% l'anno), c'erano oltre un centinaio di produttori.
E sono venuti a vedere e prendere contatti anche i giganti della Bbc e di Mtv e major come Warner e 20th Century Fox. Per le video news i fornitori saranno Ap e Reuters, dice Scaglia.
«Sarà un luogo di informazione sofisticata, da canali tematici con musica, fiction, intrattenimento, documentari corti e lunghi, cartoni animati, sport di nicchia come quelli estremi, ma senza il vincolo della programmazione lineare del palinsesto — aggiunge Scaglia —. Un grande studio che utilizza per la prima serata sui canali tradizionali solo poche produzioni ha interesse a trovare una piattaforma come la nostra per valorizzare il resto del suo lavoro».
Il software creato dal team di Babelgum consente a milioni di spettatori di collegarsi e assistere contemporaneamente al programma preferito, nel luogo e nel momento scelto: il servizio migliora in efficienza mano a mano che incrementa il numero di chi è in linea.
«Mi piacciono le transizioni tecnologiche come spunto per creare nuove aziende, come ho fatto con Fastweb», dice ancora Scaglia.
Che ha cominciato a lavorare a questo nuovo progetto un anno e mezzo fa costituendo Babel Networks con Erik Lumer, un mago delle telecomunicazioni formarsi a Stanford e nella Silicon Valley. Nella società lavorano ora una trentina di collaboratori, con la prospettiva di crescere fino a 100 entro un anno, quando il progetto sarà pienamente operativo. L'investimento? «Qualche decina di milioni».
Apertura ufficiale al pubblico di Babelgum a fine mese con 500 ore di contenuti già pronti per la visione e un obiettivo entro un anno di 100 mila ore. Lingua scelta l'inglese. Basi a Londra, capitale dei contenuti, Dublino, per il low cost nella tecnologia e nella tassazione, e Milano, dove restano le radici.
E l'idea di avere come testimonial Valentino Rossi, che ha già guidato Fastweb al successo.
Guido Santevecchi
per "Il Corriere della Sera"