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Swisscom ad un passo da Fastweb

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Fonte: La Repubblica

I
Internet e Tv
  sabato, 10 marzo 2007

Un altro pezzo delle tic italiane se ne va all' estero. Dopo il passaggio di Omnitel agli inglesi di Vodafone e dopo la cessione di Wind al gruppo Orascom dell'egiziano Naguib Sawiris, è ora la volta di Fastweb.

A meno di sorprese nelle prossime ore, il secondo operatore italiano nella telefonia fissa con oltre un milione di clienti - nonché il primo ad aver offerto servizi tv attraverso la banda larga - appare destinato a finire sotto la bandiera rossocrociata.

Già all'inizio della prossima settimana, Swisscom - leader del mercato nella telefonia fissa e mobile in Svizzera - sarebbe pronta a lanciare un' Opa totalitaria su Fastweb. Si tratta di un'operazione dal valore compreso tra 3,5 e i 4 miliardi di euro.

I primi colloqui tra il primo operatore elvetico e il gruppo guidato dall'ex manager di Omnitel Silvio Scaglia (che controlla ancora il 18% del capitale) risalgono a più di. un anno e mezzo fa.

Ma solo nelle ultime settimane la trattativa avrebbe avuto l'accelerazione con tutta probabilità decisiva.

Ieri pomeriggio si è tenuto un consiglio di amministrazione straordinario a Milano nel corso del quale è stato spiegato come dovrebbe awenire l'operazione e che ha dato il via all'accesso alla data room.

In questo fine settimana, gli advisor di Swisscom dovrebbero completare l'esame dei dati finanziari e contabili. Se non emergeranno particolari complicazioni, già dopodomani prima della riapertura dei mercati dovrebbero essere comunicati ai mercati i termini dell'operazione.

La compagnia svizzera dovrebbe lanciare un'offerta pubblica di acquisto sull'intero capitale. Sarebbe una delle condizioni poste da Scaglia, come - del resto - ha ribadito in un'intervista nell'ultimo numero del settimanale Panorama:

«Non ho mai accettato e mai accetterò delle offerte che non contemplino uguali condizioni per tutti i soci». Anche sei nei giorni scorsi a Londra, durante la presentazione di Babelgum (una tv via internet che offre contenuti gratuiti e a pagamento ad alta qualità), Scaglia aveva anche assicurato di non aver ricevuto «nessun serio approccio» per l'acquisto del suo pacchetto azionario.  E, anzi, aveva affermato: «Terrò le mie azioni in Fastweb in un prossimo futuro».

Quotata alla Borsa di Zurigo al New York Stock Exchange, Swisscom - che dà lavoro a quasi 17mila persone - ha dichiarato nei primi nove mesi del 2006 un fatturato di 7,2 miliardi di franchi svizzeri (pari a circa 4,5 miliardi di euro) e un utile netto che sfiora i 760 milioni di euro. Il pacchetto di maggioranza è saldamente in mano pubblica: la Confederazione Svizzera controlla infatti il 58,41% delle azioni.

Ma come mai Swisscom ha deciso di puntare sulla compagnia italiana? A parte il fatto che per Scaglia si tratta di un ritomo al passato (è nato a Lucerna), il gruppo svizzero ha necessità di crescere sui mercati esteri.

Dal primo aprile, Swisscom sarà obbligata - nei segmenti in cui occupa una posizione dominante - a mettere a disposizione della concorrenza il cosiddetto ultimo chilometro, anche se soltanto con la fine dell'anno gli utenti svizzeri potranno usufruire delle offerte dei possibili concorrenti.

Proprio a causa della sua posizione dominante nella telefonia mobile, la compagnia elvetica ha ricevuto una multa di 333 milioni di euro pari a 206 milioni di euro) da parte dell'autorità che tutela la concorrenza.

Secondo la decisione, Swisscom Mobile ha imposto «un prezzo inadeguato a sfavore dei clienti finali», fissando una tassa 33,5 centesimi per minuto giudicata troppa elevata.

Il lancio dell'eventuale Opa arriva così a un passo dall'interrogatorio di Scaglia davanti ai giudici di Roma previsto per martedì prossimo: la procura della capitale lo ha indagato assieme ad altri manager.

Secondo l'inchiesta, Fastweb -ma anche altre società di tlc - si sarebbero prestate a scambiare traffico con una serie di società denominate "cartiere" che offrivano alle compagnie telefoniche servizi a valore aggiunto che permettevano, a chi era disposto aveicolarli, fatturato facile e ampi margini di guadagno, superiori a quelli di mercato.

Ci sarà anche lavoro per la Consob: ieri pomeriggio a un'ora dalla chiusura delle contrattazioni il titolo è schizzato fino a chiudere in rialzo del 6,57% a quota 42 euro. Soltanto il mese scorso, Scaglia aveva ceduto un pacchetto del 6,5% del capitale al prezzo di 44.4 euro.

Luca Pagni
per "Repubblica"

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