Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Scaduto senza sorprese il termine ultimo perché potessero affacciarsi proposte alternative, ora Swisscom guarda con fiducia al 15 maggio, quando si concluderà l'offerta pubblica d'acquisto per Fastweb.
E proprio ieri ha annunciato la cessione a Telediffusion de France dell'emittente magiara Antena Hungaria, da cui ricaverà 540 milioni di franchi, circa 327 milioni di euro.
Risorse che serviranno per l'acquisizione di Fastweb?
«Sì, useremo l'intero introito a questo scopo, in modo da abbassare l'ammontarédei titoli necessari a finanziare l'operazione», conferma Carsten Schloter, amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni elvetico.
Al momento di lanciare l'Opa, Swisscom ha assicurato che Fastweb manterrà la propria autonomia e che verrà confermato l'attuale management. Davvero nessun cambio in vista?
«Fastweb ha saputo costruire per prima una efficiente rete di nuova generazione e ha portato al successo in Italia il suo innovativo modello di business. E' un'azienda estremamente avanzata. Da parte nostra dunque, la cosa migliore da fare è muoverci con grande prudenza, continuando a investire lungo le linee tracciate dal management per mantenere il vantaggio competitive e rendere ancora più attraente l'offerta per i consumatori Tanto più che la stessa Swisscom ne avrà subito dei vantaggi».
Per esempio?
«Nel primo trimestre 2007 (chiuso con utili netti per 461 milioni di franchi contro i 482 previsti dagli analisti, ndr) i nostri conti sono stati penalizzati dagli alti costi di lancio della piattaforma di tv su protocollo internet, la cosiddetta Iptv. Si tratta di un campo in cui la nostra esperienza è molto recente, mentre quella di Fastweb è ormai molto ampia. IL loro know how ci sarà utile».
Cosa porterà invece Swisscom a Fastweb?
«Contiamo di migliorare la posizione di Fastweb nei servizi per le aziende, nel business to business. Fra i clienti di Swisscom ci sono grandi gruppi multinazionali, molti dei quali hanno attività anche in Italia».
Nei piani di Fastweb c'è anche il lancio di servizi di telecomunicazioni mobili, sia come operatore virtuale, sia in tecnologia wi-max. Tutto confermato?
«Sia il wi-max sia l'accesso "virtuale" a una rete wireless aprono l'opportunità di offrire ai clienti servizi integrati fra mobile e fisso a banda larga Studieremo insieme al management di Fastweb come meglio soddisfare le esigenze dei consumatori. Molto dipende anche dalle condizioni per ottenere una licenza».
Vale a dire che a luglio, quando si prevede che il governo deciderà come attribuire le frequenze per il wi-max, Fastweb potrebbe rinunciare?
«Se verrà concessa una banda di frequenza "alta", allora il wi-max rischia di diventare molto costoso. Una frequenza "bassa", all'opposto, offre prospettive interessanti».
In quale direzione dovrebbero andare i nuovi investimenti di Fastweb?
«Nel 2004 la sua rete a banda larga raggiungeva il 18% della popolazione. Gli investimenti di questi 3 anni l'hanno portata al 45%, una base che consente lo sviluppo della società anche oltre il 2008. Insieme al management Fastweb valuteremo l'opportunità di investire ancora per aumentare la penetrazione della rete».
Giancarlo Radice
per "Il Corriere della Sera"