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Un italiano per la Internet Tv inventata da Skype

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Fonte: Il Corriere della Sera

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Internet e Tv
  giovedì, 07 giugno 2007
 00:00

Un italiano per la televisione del futuro. Michelangelo Volpi, ex top manager di Cisco System, è il nuovo amministratore delegato di Joost, la televisione via Internet, ancora in fase sperimentale, ideata dai due fondatori di Skype, Janus Friis e Niklas Zennstrom.

Mite, come lo conoscono tutti, ha 40 anni, è nato a Milano ma è cresciuto a Tokyo, dove suo padre Vittorio era il responsabile della Comit in Giappone.

Milanista estremo, tanto da appendere in ufficio i gagliardetti rossoneri, amante del Barolo e del Brunello di Montanino, adora l'Italia, ma solo per le vacanze. «Per lavorare, meglio stare all'estero», dice, soprattutto per un giovane e con un profilo come il suo.

Meglio anche studiare all'estero. Infatti per l'università Volpi è emigrato negli Stati Uniti, a Stanford, California, nel cuore della Silicon Valley: nel suo curriculum una laurea in ingegneria e un Mba alla Business School, dove ha conosciuto sua moglie Toni, ingegnere del Wyoming.

Due soli posti di lavoro: alla Hewlett Packard, dove ha lavorato prima del Master in economia, e alla Cisco System, dove è stato assunto subito dopo ed è rimasto per 13 anni, guidandone da responsabile di fusioni e acquisizioni la crescita esponenziale durante il boom della new economy.

Alla Cisco, oltre ad aver guadagnato una fortuna con le stock options, ha scalato molte posizioni fino a essere indicato come potenziale sostituto di John Chambers (attuale Ceo). Ma all'inizio dell'anno, a sorpresa, ha lasciato.

Per cercare nuove sfide nell'hi-tech. Una passione ma anche un business, visto che a titolo personale è tra gli investitori della spagnola Fon, la società che dà accesso gratuito wi-fi in tutto il mondo grazie a una community che condivide la connessione di casa propria.

La sfida l'ha trovati in Joost, di cui è stato uno dei primi a sperimentare il modello, grazie alla solida amicizia con Friis e Zennstrom, nata 5 anni fa e cementata dall'ingresso nel board dì Skype, dove è rimasto fino alla vendita a eBay, nel 2005, per 2,6 miliardi.

«Joost è un pezzo di software e può girare su una varietà di piattaforme: in una set-top box per la tv, ma anche su un telefonino o su nuovi apparecchi che potrebbero uscire in futuro. La flessibilità è davvero tanta», afferma Volpi, convinto che «la tv tradizionale, come la conosciamo, scomparirà gradualmente».

E punta perciò a catturare gli spettatori in fiiga dalla tv generalista. Come sta cercando di fare anche Silvio Scaglia, con il suo progetto Babelgum. Ed è singolare che siano due italiani, da Londra, a occuparsi di tv del futuro. Tornare a lavorare in Italia?

A Joost Volpi ha iniziato a lavorare lunedì. Ieri era già ad Amsterdam, giovedì e venerdì sarà a Londra e poi a casa, in California. Ma in estate la famiglia, dopo un periodo di vacanza a Moltrasio, sul Lago di Como, dove Mike ha trascorso buona parte della sua infanzia, lo raggiungerà a Londra. Ha già trovato casa a Notting Hill.

Giuliana Ferraino
per "Il Corriere della Sera"

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