31 Luglio 2009, una data che non verrà tanto ricordata come il sesto compleanno di Sky ma quanto per un altro importante riassetto della televisione digitale in Italia: con l'uscita di RaiSat dalla pay-tv satellitare e la contemporanea nascita di TivùSat si apre infatti un nuovo capitolo della storia della tv nel nostro paese.
Una storia che in questi giorni è più che mai in movimento, accerchiata tra trattative più o meno serrate, cifre iperboliche da negoziare e una nuova piattaforma da lanciare. Questo in estrema sintesi è stato lo scenario in cui si è trovato ad operare il direttore generale Rai,
Mauro Masi, senza però ottenere alcunché da un negoziato che è parso sin dall'inizio destinato a finire con un nulla di fatto.
Molte le coincidenze, come quella che vede la somma di arrivi e partenze in un unico giorno, e troppe le pressioni interne ed esterne al Cda, tanto da generare non poche perplessità nella Commissione Parlamentare di Vigilanza anche nell'ultima riunione di oggi in cui è stato annunciato il definitivo divorzio.
Una separazione importante, quella tra la
Rai (per la verità
RaiSat) e
Sky che risale ancor prima ai tempi di
Tele+, dove la tv di stato fu anche azionista di minoranza, e ai suoi 6 canali presenti a partire dal 1999 nel suo pacchetto basic:
RaiSat Album, Show, Art, Ragazzi, Gambero Rosso, Cinema e (dal 2001) anche
Fiction. Con la nascita di Sky (nel 2003) e la definitiva uscita dall'organigramma, l'ennesima riorganizzazione con la fase attuale dei 5 canali divenuti sei con lo sdoppiamento di
Ragazzi in
Yoyo e
Smash (poi
Girls).
Una situazione che da oggi cambierà notevolmente rendendo
disponibili gratuitamente 4 canali sul DTT (partendo dalla già digitale Sardegna) e su
TivùSat, dando così motivazione di quel suffisso Sat che ne segna la storia.
E proprio il satellite sarà il terreno di scontro più forte, vista peraltro l'impossibilità di Sky di "scendere" in ambito terrestre fino al 2011, con un nuovo operatore che proprio oggi segna il suo battesimo:
TivùSat è stata desiderata da molti in questi anni che richiedevano a gran voce un sistema realmente nazionale per vedere la tv digitale, senza pericoli di mancata visione derivanti dalla nostra particolare orografia.
C'era chi aveva mosso interrogazioni parlamentari per chiedere alla Rai di imitare la tv svizzera e dotare ogni "abbonato" di una smart card satellitare con cui poter vedere i programmi della tv nazionale in ogni parte d'Europa. Ora arriva TivùSat che non coinvolge solo la Rai, ma anche Mediaset, TI Media e tutte le tv già attive sul DTT e quelle che lo saranno in futuro. Un sistema aperto, come si sente spesso dire, che si incarica di fornire "chiavi in mano" gli strumenti per la massima diffusione del segnale.
Ma è davvero tutto così rose e fiori? Innanzitutto c'è il problema del
nuovo decoder, questione che verrà risolta (in parte) solo col nuovo anno e la messa in commercio delle
CAM Nagravision che renderanno compatibili i decoder C.I.
Ma per gli Skybox che fare? Niente. Si può solo "
auspicare" che Sky renda un giorno disponibili le chiavi NDS, come ha detto ieri in Vigilanza il vice-dg
Leone. Rimane solo un auspicio, inverosimile peraltro visto il riserbo che Sky pone quando si parla di sistema di codifiche.
E visto che siamo in tema, c'è la possibilità - per ora meramente tecnica - che TivùSat possa diventare (almeno in parte) una pay-tv ospitando i canali a pagamento di Mediaset. Ipotesi che ad oggi tutti smentiscono ma che un domani, a "paletti caduti" per Sky, potrebbero trovare attuazione ridando vigore ad un concorrenza pay che sarebbe giocata su due fronti.
Per il momento però Sky è solo in "cielo" e lì continua a dominare la scena: nella settimana appena trascorsa
la conferenza stampa sul cinema e l'annuncio dello spostamento di
Cult unitamente alla partenza del nuovo
Sky Cinema Italia, mentre mercoledì sera
l'annuncio con una nota firmata dall'ad Mockridge della partenza (complessiva) di dieci nuovi canali che rimpiazzano i cinque uscenti di RaiSat.
Una scelta quantitativamente rilevante che da Santa Giulia, sede di Sky, assicurano essere anche qualitativamente alta. Non solo nei contenuti, ma anche e soprattutto con la tecnologia dell'Alta Definizione che, primi in Italia sul digitale, hanno sperimentato con successo e portato regolarmente nelle case dei loro abbonati la sensazione di vivere la televisione in un modo nuovo.
Non tutti però dispongono ancora dell'attrezzatura adeguata per la visione dei contenuti HD e così Sky non dimentica i canali SD (Standard Definition) e li rinnova aumentando la possibilità di scelta e aprendo le porte anche a nuovi editori. Ecco la lista completa con i nuovi canali e la loro posizione sul decoder (divisi per pacchetto):

L'intrattenimento vivrà nel passato con "
Fox Retro", «
l'unico canale che raccoglie per la prima volta insieme le migliori serie Tv dagli anni '70 agli anni '90» con la qualità del marchio Fox. Lo stesso che sta dietro "
Baby Tv", ultima nata tra i canali pre-scolari che sostanzialmente sostituisce quel che era
Raisat Yoyo, pur non mancando di scatenare
le solite polemiche quando si parla di tv e bambini.

Entra a far parte di Sky anche "
Lady Channel", canale dedicato interamente al mondo delle telenovelas e prodotto da
Telecittà Studios. Così come novità assoluta sarà "
Onda Latina", spin-off dell'omonimo canale audio di Music On Sky: anche questo infatti sarà prodotto da
Elemedia (che già "firma" Deejay Tv) e tratterà esclusivamente di musica latino-americana.

Altra novità di rilievo è
Nick Junior, ancora un canale prescolare «
fresco, moderno, vivace e ricco di stimoli che si rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni e ai loro genitori», con l’obiettivo dichiarato «
di incoraggiare la naturale curiosità dei bambini e di invitarli a imparare giocando». Prodotto da
Mtv/Viacom è un derivato di
Nickelodeon, che sempre da oggi dispone della versione
+1.
Oltre a questo, altri due timeshift saranno introdotti tra oggi e domani:
Playhouse Disney + (che causa il conseguente spostamento di una posizione del canale madre) e
Comedy Central +1. Dulcis in fundo
Sky Cinema Italia,
di cui abbiamo già parlato diffusamente, e
Gambero Rosso Channel che, conclusa la partnership con RaiSat, ha deciso di continuare autonomamente accordandosi direttamente con Sky e annunciando una «
programmazione nuova e ancora più ricca».
E non va dimenticato nemmeno l'arrivo del David Letterman Show su Sky Uno, a partire dall'11 agosto prossimo ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 23, contenuto pregiato "strappato" a
RaiSat Extra di cui era il
Fiore all'occhiello... Notate qualche assonanza? Magari con quel
Fiorello che poco più di due anni fa
debuttava su Sky proprio sulle frequenze di
RaiSat Extra e la trasposizione televisiva di "
Viva Radiodue" che gli valse pure uno
Sky Award.
E c'è chi dice che proprio dal quel palco sia cominciato il corteggiamento del management Sky allo showman siciliano, terminata poi lo scorso Aprile con
il nuovo "Show" dove, altro segno del destino, parodiava
David Letterman sin dalla prima puntata.
Lo stesso Letterman cui prossimamente sarà proprio lui a dare la linea.
Giorgio Scorsone
per "
Digital-Sat.it"