Sky e Rai a braccetto verso l’altare dei diritti tv. Un matrimonio da celebrare a settembre, a buon mercato e d’appeal per il palinsesto. Com’è scoppiato l’amore? Sky vuole trasmettere a tutti i costi i Mondiali di calcio del 2010 (Sudafrica) e del 2014 (Brasile).
Quei diritti tv, però, li ha in dote dall’estate del 2005 la Rai. Una dote del valore di ben 350 milioni di euro; nessuno in Europa ha staccato cotanto assegno alla Fifa. Diritti tv che ora Viale Mazzini ha urgente bisogno di rivendere per evitare la debacle economica-finanziaria: sono in pagamento sei comode rate da poco meno di 60 milioni. Sky, nel frattempo, a febbraio del 2008 ha acquistato per circa 100 milioni le Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 e quelle estive di Londra 2012.
E si è impegnata con il Cio ad assicurare “l’audience più ampia possibile, anche attraverso la trasmissione in chiaro”. A chiudere il cerchio la Rai, che non può permettersi in quanto servizio pubblico di bucare ben due Olimpiadi.
Il Cda ha approvato – sempre a febbraio scorso - un documento che recita: “Abbiamo il dovere di mettere a disposizione di tutti i cittadini un evento come le Olimpiadi”; e ha dato mandato al dg, Claudio Cappon, “di aprire una trattativa con Sky per ottenere i diritti di trasmissione in chiaro di Vancouver e di Londra”. Tre indizi che fanno una prova inconfutabile: a settembre saranno fiori d’arancio.
La Rai rivenderà a Sky i Mondiali di calcio 2010 e 2014, tenendo per sé – come avvenne nel 2006 – le gare finali e le partite degli azzurri. Gli uomini di Murdoch, dal canto loro, cederanno a Viale Mazzini un pacchetto di ore dei giochi olimpici, Cappon rientrerà di 175 milioni, mentre il corrispettivo per il ciclo olimpico destinato allo “Squalo” ammonterebbe a circa 50 milioni di euro. Come dire, ricco buffet per tutti e il conto fifty-fifty. Una cerimonia sulla quale Fifa e Cio sono pronti a chiudere un occhio.
Gianluca Vacchio
per "Il Velino.it"
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