Rabbia e amarezza, a Napoli, tra i tifosi e tensione alle stelle tra il club azzurro e la Rai. La mattina dopo il ko di Torino contro la Juve, le polemiche per l'arbitraggio di Valeri e per la telecronaca Rai, duramente contestata dal Napoli, non si placano.
LOMBARDO (NAPOLI) - Nel silenzio stampa, rotto ieri sera solo dal ds azzurro Giuntoli, e' intervenuto oggi il capo della comunicazione del Napoli, Nicola Lombardo, commentando la querelle con la Rai a Radio24:
«Il Napoli e' in assoluto la societa' che interviene meno per parlare di arbitri, in 5 anni lo abbiamo fatto solo 4 volte. Noi pensiamo che gli arbitri siano un anello importante e debole della catena calcio. Hanno compito difficile. Siamo intervenuti perché Sky e Mediaset fanno vedere tutto. Nella telecronaca della Rai non si e' visto tutto. Abbiamo enorme rispetto della classe arbitrale, la parola »vergognoso« era solo sulla decisione arbitrale di ieri».
E sulla telecronaca Rai contestata in un Tweet di ieri sera, Lombardo aggiunge:
«Io non metto in dubbio che il regista faccia il suo mestiere, ma le immagini del fallo su Albiol se fosse stata richiesta da qualcuno sarebbe stata isolata e mandata. Quando parlano Giuntoli ed Albiol, non c'era il replay su Albiol, abbiamo dovuto chiederlo noi. La Rai non l'avrebbe neanche mostrato senza la protesta e non se ne sarebbe parlato. Noi abbiamo avuto segnalazioni d'intervenire da una quantita' di persone che non c'e' mai stata, non solo da semplici tifosi. Se non vengono mostrati certi episodi, un tweet ad una televisione di stato che vive dei nostri soldi non deve offendere nessuno».
Una prima voce del club in attesa del ritorno di Aurelio De Laurentiis, che venerdi' sera sara' a Roma in arrivo da Los Angeles. Intanto il Napoli e' tornato intorno all'una e mezza della notte all'aeroporto di Capodichino, accolto da un gruppo di tifosi che hanno celebrato l'impegno di Insigne e compagni con cori di sostegno. Gli azzurri sono tornati stamattina in campo a Castel Volturno per preparare la sfida alla Roma.
POPI BONNICI (REGISTA LEGA CALCIO) -
«Ieri sera si e' deciso di mandare tre replay dell'azione su Albiol, che l'arbitro non ha ritenuto fallosa, ma la prima regola e' vedere il gioco e quindi la seguente azione, con la ripartenza della Juve e il fallo su Cuadrado che ha determinato il rigore per i bianconeri».
Popi Bonnici, regista incaricato dalla Lega di A della supervisione della regia delle partite delle sue competizioni, spiega cosi' dal punto di vista televisivo il 'momento clou' dell'andata di semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli, al centro delle polemiche anche per la copertura delle immagini.
«Noi come Lega diamo un prodotto definito, poi ogni tv ha la possibilita' di integrarlo con telecamere proprie - prosegue Bonnici parlando con l'Ansa -, o di chiedere particolari immagini. Noi dobbiamo accontentare venti squadre e spettatori di tutto il mondo, quindi non si puo' spezzare troppo il racconto per vicende 'locali' che per un cinese o un americano sarebbero incomprensibili». «Nell'ambito del prodotto messo a disposizione dalla Lega ai broadcaster, proponiamo sia all'intervallo, sia nel dopopartita un pacchetto di immagini 'curiose' o particolari - afferma Bonnici - ma ci possono essere chieste anche immagini diverse, ogni televisione ha ovviamente la facolta' di confezionare il prodotto post gara secondo proprie idee».
Bonnici ricorda che secondo la legge,
«le societa' possano auto-prodursi le immagini e che in serie A si sono avvalse di queste facolta' sei club: Juventus, Napoli, Roma Sassuolo, Torino e Inter. Una regia della Lega coordina il lavoro e il 'concetto editoriale'».
RAI SPORT - Il CdR di Raisport, il fiduciario e il segretario dell'Usigrai
«stigmatizzano il comportamento del Napoli Calcio in occasione della partita di Coppa Italia con la Juventus». «L'atteggiamento della societa' partenopea, che con un tweet ha invitato i propri tifosi 'a togliere l'audio della telecronaca' - prosegue la nota -, e' inammissibile e gravemente lesivo non solo della Rai, ma anche di chi in quel momento stava svolgendo con grande professionalita' il proprio lavoro: telecronista, commentatore tecnico, bordocampista, tecnici, montatori e tutti i lavoratori della Rai impegnati nell'evento. Ricordiamo che la regia e la produzione delle immagini delle partite della Coppa Italia non sono affidate alla nostra azienda».
«Invitiamo pertanto l'azienda stessa - si legge ancora nella nota - ad agire in maniera tempestiva nei confronti del Napoli Calcio per ottenere non solo delle scuse pubbliche, ma anche per raggiungere un clima che consenta in futuro ai nostri inviati e corrispondenti di poter svolgere le proprie mansioni in tranquillita' al San Paolo e nell'ambito del Napoli calcio. Troviamo al tempo stesso inammissibile che un ospite, pagato o meno, di una qualsivoglia trasmissione di Raisport si permetta poi - come avvenuto per esempio ieri sera - di attaccare sui social le professionalita' della nostra testata e di conseguenza dell'azienda». «Rai Sport ritiene ineccepibile l'operato di Gianni Cerqueti e Roberto Rambaudi. Telecronista e commentatore tecnico hanno dimostrato competenza ed equilibrio. Ogni critica è strumentale»
DE MAGISTRIS (SINDACO NAPOLI) - A questa bufera di polemiche non poteva sottrarsi la politica, con le istituzioni napoletane, primo fra tutti il sindaco Luigi De Magistris, pronte a scendere in campo per difendere squadra e città.
«Ieri a Torino - ha detto De Magistris - abbiamo subito un torto continuo, senza fine, una gara costellata e condizionata da ripetuti errori arbitrali; il tutto condito da cori vergognosi contro la città».
DE GIOVANNI (SCRITTORE) - Maurizio De Giovanni, scrittore di grande successo e tifoso del Napoli, in un intervista all'Ansa rincara la dose:
«L'arbitraggio incredibile di Valeri, i cori indecenti dei tifosi juventini contro Napoli, il trattamento riservatoci da Raisport: quante bastardate contro la mia città...».
Il celebre giallista napoletano cita in qualche modo l'ultimo dei suoi bestseller, i Bastardi di Pizzofalcone, per raccontare il senso di frustrazione vissuto ieri in occasione della semifinale di Coppa Italia.
«Per la verità - conclude De Giovanni - questa notte non ho nemmeno dormito».