Il momento per eleggere presidente, amministratore delegato, e tutte le cariche della Lega Serie A da mesi scoperte non è ancora arrivato, ma nemmeno quello per far saltare il banco. Alla vigilia dell'assemblea che si annuncia fiume, non è scontato nemmeno che si deliberi il bando per la vendita dei diritti tv, né che si affronti il tema del canale della Lega, soluzione alternativa. Di sicuro slitteranno le elezioni.
Di quanto, dipende dalle trattative fra club per le poltrone di consiglieri di lega e consiglieri federali, dalla paura del commissariamento della Federcalcio (che il n.1 del Coni Giovanni Malagò farebbe scattare senza elezioni entro l'11 aprile), ma anche dalla convinzione di alcune società che il commissario aiuterebbe a riformare il sistema elettorale della Figc, in cui il massimo campionato vale solo il 12%, meno di Dilettanti (34%) e Lega Pro (17%). Ora nessuno si espone. Dopo la commissione diritti tv di venerdì, qualcuno ha addirittura sventolato la minaccia della secessione della Lega dalla Figc e si era delineato un gruppo meno ostile al commissario, con Inter, Napoli, Roma, Fiorentina, Torino, Sampdoria, Sassuolo, Bologna, Cagliari, oltre alla Juventus, non ancora del tutto schierata.
Sull'altro fronte, deciso ad accelerare il processo elettivo, ci dovrebbero essere la Lazio di Lotito, Genoa, Chievo, Crotone, Verona e probabilmente anche l'Udinese. «Non credo che domani sarà il giorno per eleggere presidente e ad. Sarà il giorno per esaminare i potenziali ad. L'iter è questo per poter andare al voto molto presto», ha spiegato il n.1 del Torino Cairo. La scelta del presidente è ancora in alto mare. Non è escluso che, per evitare il commissariamento della Figc, nelle prossime settimane si provi a eleggere pro tempore Simonelli, l'attuale presidente del collegio dei revisori della Lega. I club devono anche decidere se l'ad avrà un taglio commerciale o televisivo. Nel primo caso il favorito è Sami Kahale, ex manager di Procter & Gamble, in lizza con Michele Scannavini di Ice, Marzio Perrelli di Hsbc, e tre profili con esperienza nel mondo televisivo come Tom Mockridge, ex Sky ora a Virgin Media, Alessandro Araimo di Discovery e Luigi De Siervo, ad di Infront.