Rai, i radicali occupano la Vigilanza: 'Qui finch non si elegge il presidente'
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: La Repubblica
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Televisione
lunedì, 28 luglio 2008 | Ore: 00:00

A quel punto i commessi di Palazzo San Macuto hanno chiuso il portone e loro sono rimasti dentro. Si affacciano ogni tanto per salutare telecamere e giornalisti dalle quattro finestre che danno sulla stretta via del Seminario. Rispondono al telefono, inviano mail. Marco Pannella, per oltre due ore, da lì ha tenuto la sua consueta conversazione con Radio Radicale. «Occuperemo finché non ci sarà la garanzia che la commissione si riunirà per eleggere il suo presidente», dice Emma Bonino.
Un presidente che manca da tre mesi. Anche l'ultima riunione, giovedì, è finita in un nulla di fatto, con il Pdl che ha fatto mancare il numero legale. Non è gradito il nome di Leoluca Orlando, Idv, candidato dell'opposizione (a cui spetta la presidenza). E lo stallo si riflette anche sulla Rai perché è la vigilanza a dover nominare il nuovo Cda.
«Una buffonata estiva», commenta Luigi Grillo, Pdl. «Una sceneggiata che non serve a nulla: la candidatura di Orlando è inaccettabile», afferma Giorgio Lainati, membro della commissione di Vigilanza per il Pdl. Ma è proprio questo veto ad essere contestato dall'opposizione: «Inaccettabile è la pretesa della maggioranza di imporre un presidente di suo gradimento», risponde Arturo Parisi, che si ritiene "occupante" pur se assente. «Chiedo al mio partito di
far sentire con più convinzione la propria voce a sostegno di Orlando».
Dal Pd arriva anche la solidarietà di Giovanna Melandri, Pierluigi Bersani e Gianni Cuperlo («sacrosanta la loro iniziativa»). Per Roberto Rao, Udc, gli occupanti «segnalano un problema reale, seppur con un modo poco ortodosso». L'unico del governo ad aprire alla battaglia radicale è Gianfranco Rotondi, nuova Dc, ministro per l'attuazione del programma: «È paradossale lo stallo in Vigilanza. L'iniziativa va perorata».
Domani e giovedì due nuove convocazioni per la commissione ma la situazione pare comunque bloccata. Orlando, per ora, resta l'unico candidato. Nonostante i rapporti tra Pd e il partito di Di Pietro si siano molto deteriorati. L'Udc sta a guardare, ferma agli accordi sul candidato dell'Idv. Uno strappo definitivo nella minoranza, con la presentazione di un nuovo nome, non è, al momento, all'orizzonte. Dice Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, che «a un accordo si poteva arrivare in un minuto. Perché la sinistra insiste su Orlando?».
Nel frattempo l'occupazione radicale prosegue senza troppi patemi anche per il cibo: «Molti di noi sono già in sciopero della fame - spiega al telefono Rita Bernardini - chi da tre settimane come Pannella, chi da 7 giorni. Gli altri si arrangeranno con le merendine».
Mauro Favale
per "La Repubblica"
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