TV, il Moige contesta Canale 5 per troppa violenza in fascia protetta

Contestato Canale 5 a causa delle immagini forti e della violenza della fiction ‘Squadra Antimafia, Palermo Oggi’. Gradita invece la programmazione di Rai 1 con ‘Bakhita’, ‘David Copperfield’ e ‘Shall we dance?’. Segnalata negativamente anche Rai 2 per ‘ER. Medici in prima linea’ e ‘Annozero’.

Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Tv del MOIGE - Movimento Italiano Genitori in base alle 2.784 segnalazioni giunte, nel mese di Aprile 2009, attraverso il numero verde 800.93.70.70 e il sito www.genitori.it, è Canale 5 la rete ‘out’ del mese, cioè quella meno gradita dai genitori per i propri figli minori.

Con ‘Squadra Antimafia, Palermo Oggi’ sembra decadere la polemica nata dopo il ‘Capo dei Capi’ relativa all’eroicizzazione del boss mafioso. In questa serie, infatti, c’è una drammatizzazione più cruda di tutta la vicenda e i personaggi negativi - ad esempio il boss Trapani - sono decisamente tragici, figure antietiche che difficilmente possono creare desideri d’imitazione nei giovani.

Positiva, invece, la rappresentazione del vicequestore Claudia Mares che segue le indagini sulla lotta per il vertice del potere di Cosa Nostra tra due famiglie mafiose, anche se la sua figura mostra quanto difficile sia il lavoro che svolge, quasi a sfiorare un senso negativo del ruolo che ricopre, soprattutto in termini di solitudine. Il vicequestore, infatti, è presentato come un personaggio senza affetti che agisce con fermezza, sostenuta dall’ansia di prevenire le azioni delittuose e la squadra della quale è a capo la rispetta e la segue con dedizione ma con un distacco che lei sembra alimentare con un atteggiamento freddo e determinato. Sono messi in evidenza, quindi, la difficoltà e il grande impegno di chi è antagonista della mafia, la cui vita personale – famiglia e affetti compresi – è sacrificata rispetto al dovere. Anche ciascun componente della squadra sembra vivere situazioni di solitudine e incomprensione dove la responsabilità del proprio lavoro diventa causa, alibi e fuga contemporaneamente. Questi elementi, sommati alle immagini forti di violenza propri della fiction, ovviamente non adatti alla fascia protetta - da segnalare anche la mancata contro programmazione -  hanno reso il prodotto poco gradito alle famiglie che hanno così espresso un giudizio negativo.

Apprezzata la programmazione di Rai 1 con il film ‘Shall we dance’ e le fiction ‘Bakhita’ e ‘David Copperfield’. Con il film, il tema del ballo è affrontato non solo in termini di divertimento ma è anche inteso come aiuto nel recuperare rapporti interpersonali e disagi personali. Nel caso di ‘Shall we dance?’, infatti, il protagonista scopre una nuova via per recuperare buon umore ed entusiasmo in una vita benestante ma monotona e per ravvivare la bellezza del suo matrimonio.

Gradita anche ‘Bakhita’, la storia della prima santa di colore africana, la cui vicenda era davvero sconosciuta ai più. Interessante il tema della schiavitù che, per quanto molto antico, è ancora d’attualità in tante parti del mondo secondo nuove modalità. Una fiction suggestiva, con qualche difficoltà nel rendere realistica la ricostruzione dei fatti avvenuti in Africa ma che è riuscita comunque a porre in rilievo l’alto valore educativo di una storia positiva, che dà speranza di riscatto e di libertà anche a partire da terribili situazioni di male. Notevole l’interpretazione di Bakhita da parte di un’attrice non professionista.a.

Buona anche la rappresentazione di ‘David Copperfield’: liberamente tratta dal romanzo di Dickens la fiction è risultata gradevole, come una simpatica favola anche se a volte con toni drammatici. Ha dato un segno di speranza, anche nelle ripetute disgrazie accadute al protagonista, con un delicato senso di stupore e d’ingenuità. In definitiva, anche se non a livello dello spessore del romanzo, una buona fiction. Da segnalare per Rai 1, infine, per l’ultima puntata di X-Factor che ha confermato il successo del programma e il gradimento delle famiglie.

Nel mese di aprile anche Rai 2 è stata contestata a causa di ‘ER. Medici in prima linea’ e di ‘Annozero’. Per il telefilm, giunto alla quindicesima serie, si sottolinea il cambiamento del principio ispiratore: i medici rappresentati non sono più gli eroi che anche con una scarsa retribuzione sacrificano la propria vita per salvare quella di sconosciuti pazienti, ma personaggi che affrontano le emergenze nella confusione più totale, che con freddezza si dedicano ai pazienti che arrivano al pronto soccorso intenti solo a dare il meglio di sé tecnicamente. Il loro operare è frenetico, sempre una sfida contro il tempo che non lascia spazio al significato profondamente umano di salvare una vita. Immagini molto forti riguardanti interventi e medicazioni e il costante scontro con i familiari dei pazienti che evidenzia uno scontro di interessi, rendono la situazione ulteriormente cinica e la visione assolutamente non adatta ai minori.

Per quanto riguarda ‘Annozero’, invece, è stata evidenziata soprattutto la puntata dedicata al terremoto d’Abruzzo, poco gradita dalle famiglie. Cercando sempre il lato negativo in ogni cosa, seppur con il nobile obiettivo di scovare ed eliminare le ingiustizie, nel programma ci si dimentica spesso che, nonostante tutto, in Italia esistono anche tanti eventi positivi che andrebbero evidenziati.

Salva in parte il gradimento di Rai 2 ‘Insieme sul Due’, il programma condotto da Milo Infante che, in netto contrasto per stile con altri format del mattino, intrattiene, informa e approfondisce argomenti d’attualità seguendo una formula classica resa fresca dalla presenza di alcune giovani che assistono nella conduzione in modo, a volte, un po’ didattico e ancora acerbo, ma sempre con eleganza e simpatia. Molto è lo spazio dato alle storie di gente comune che si è trovata a vivere situazioni difficili sia in positivo sia in negativo, all’approfondimento di argomenti particolari con la presenza di esperti e ad avvenimenti storici legati ad anniversari del momento. Unico neo del programma è la brevità del tempo dedicato al dibattito, spesso inadeguata alla delicatezza del tema affrontato e al numero degli ospiti (che garantisce il contraddittorio ma crea confusione).