Per la Rai, "un'azienda moribonda, senza più uno straccio di progetto culturale, seviziata dalla politica" servirebbe "un manager che avrebbe la testa giusta per intervenire", uno come "Sergio Marchionne".
E' quanto afferma Pippo Baudo, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Leggo che il governo - dice Baudo - avrebbe intenzione di enfatizzare il ruolo del direttore generale, così da farlo diventare, nei fatti, una sorta di commissario straordinario: beh, a me sembra un'idea ottima. La legge Gasparri, quello schifo di legge, per ora non si può toccare: perciò davvero la soluzione potrebbe essere quella di un direttore generale forte, capace di intervenire con decisione, per poter raschiare via tutte le incompetenze, per tappare i buchi del bilancio e restituire all'azienda un profilo da servizio pubblico". "Anche un tipo come Claudio Cappon, andrebbe benissimo - aggiunge il conduttore -. È già stato direttore generale della Rai per due volte, è ancora un nostro dirigente. Ha esperienza, saprebbe dove mettere le mani. E comunque penso che si potrebbe anche confermare Lorenza Lei: se le conferissero libertà di azione, sono certo che farebbe bene".
Secondo Baudo la Lei "ha ereditato un'azienda, letteralmente, a pezzi. Il suo predecessore, Mauro Masi, è stato il peggior direttore generale nella storia della Rai... Tutta l'azienda, però, è ormai farcita ad ogni livello di personaggi incapaci, messi lì dalla politica". Baudo se la prende con i "berlusconiani" in Rai che, dice, sono "miserabili scherani che, pensando di fare un favore al loro padrone, hanno trasformato la Rai in una televisione commerciale, rendendola in tutto simile a Mediaset, che così ne è rimasta, per beffa, danneggiata. Il loro capo, Berlusconi, il più grande intenditore di televisione che io abbia mai incontrato, beh lui aveva invece non casualmente fatto una scelta diversa: c'è una tivù che già fa servizio pubblico? Perfetto, io allora invento la televisione commerciale, e ci metto dentro un po' di tette, di leggerezza. Ma capisco che per molti dei suoi questo ragionamento era un po' troppo sofisticato".
L'ultimo periodo in Rai di Baudo "è stato buio. Il direttore di Rai1, Mauro Mazza, un bravo giornalista del Tg2 che non sa nulla, tecnicamente nulla di spettacolo, mi propose di fare quattro puntate di "Serata d'onore", mio storico format, dicendomi che la prima sarebbe andata in onda di sicuro, le altre sarebbero state invece usate per coprire qualche buco del palinsesto... A me, questi discorsi? A me? Il vero capolavoro è stato però un altro, che spiega bene come la politica controlli ormai l'azienda". "Propongo un programma di intrattenimento. Titolo: "Mister giallo". Mazza, messo in Rai da Fini, mi dice okay, va bene, però le parti filmate dobbiamo appaltarle alla Goodtime. Rispondo che non c'è problema. Lavoriamo tre mesi, scriviamo sei puntate: ad un certo punto, però, viene fuori che la Goodtime è di proprietà di Gabriella Buontempo, moglie di Italo Bocchino. Che, intanto, con Fini se ne è uscito dal Pdl. Così, quando il progetto arriva a Mauro Masi, berlusconiano, Masi dice no, escluso, il programma non si fa". Mauro Mazza, a quel punto, "Abbozza. Perché intanto, da finiano che era, pure Mazza è diventato filo berlusconiano".
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