Sulle pagine del "Messaggero" di oggi Paolo Gentiloni, autore del disegno di legge di riforma radio televisiva parla in una intervista raccolta da Claudia Terracina
Ministro Paolo Gentiloni, si sente l'autore di un disegno di legge "criminale" come accusa Berlusconi?
Ministro Paolo Gentiloni, si sente l'autore di un disegno di legge "criminale" come accusa Berlusconi?
«Berlusconi ha avuto grandi privilegi negli scorsi anni perle sue aziende e ora cerca di difenÂderli. Il che, di per sé, sarebbe comprensibile perché le rendiÂte monopolistiche non si fanno da parte da sole. Ma il fatto che questi privilegi derivino anche dalla forza politica e di governo dell'ex premier, dovrebbe suggerire prudenza e moderazioÂne, invece è stupefacente la reaÂzione del Cavaliere è stupefaÂcente. Di fronte a una proposta che apre il mercato si abbandoÂna a un linguaggio violento, estremista e minaccioso, che non usa neppure il più scatenaÂto dei tassinari. Inoltre, quel chiamare tutti all'adunata è anÂche l'espressione del conflitto di interessi tra il Berlusconi imprenditore e la Cdl».
A proposito di questo, nel centrodestra cìè stato anche qualche disagio, per esempio il commento di Follini
«Bè, il conflitto è lampante, come ha notato Prodi, n fatto è che il presidente di Forza Italia è stato abituato ad avere granÂdissimi vantaggi per le sue aziende. Basta citare l'esempio clamoroso del decreto con cui, nel dicembre del 2003, il suo governo bloccò la sentenza delÂla Corte costituzionale che prevedeva il trasferimento di Rete 4 sul satellite. Il provvedimenÂto fu firmato da Fini, come se questo bastasse a mondare il conflitto di interessi. Per non dire della legge Gasparri che fece un sostanzioso regalo a Medìaset, consentendo di agÂgiungere all'affollamento pubÂblicitario le telepromozioni. Cosa che, all'epoca, Forza ItaÂlia minimizzò, mentre oggi che si vuole tornare alla normalità si strilla all'esproprio».
Forse perche viene messo un lìmite alle concentrazioni pubÂblicitarie»
«II tetto è il 45 per cento. La .concentrazione di pubblicità di Mediaset, oggi sopra il 60 per cento, non ha paragoni in nesÂsun Paese e non ha fatto certo bene alla carta stampata, né al nostro mercato pubblicitario, che, con la dominazione delle tv, è decisamente meno ricco che in Germania, Inghilterra e Francia, dove invece la carta stampata è più forte».
Ministro, crede che altri imÂprenditori si sarebbero comÂportati come Berlusconi?
Ministro, crede che altri imÂprenditori si sarebbero comÂportati come Berlusconi?

A chi allude, ministro?
«Per esempio alla Fiat, che ora si è risollevata alla grande, ma che a un certo punto della sua storia è stata troppo protetta dalla concorrenza e non ha saÂputo misurarsi sul terreno della
competitivita. E dire che MeÂdiaset si è affermata proprio facendo concorrenza al monopolio.
E come reagiranno gli anchormen e i giornalisti di Mediaset alla chiamata alle armi del leader forzista che chiede, per esempio a Mentana, di scendere in campo contro il suo disegno di legge?
«Come vede, i toni sono semÂpre minacciosi e creano qualÂche sconcerto anche nelle fila del centrodestra. Non tutti soÂno entusiasti di essere convocaÂti a una sfilata per difendere il portafoglio del presidente di Forza Italia e non tutti si sentoÂno di arruolarsi nel partito MeÂdiaset, come dimostrano le reaÂzioni di Pollini, Storace e Maroni».
Fini però dichiara di essere pronto a scendere in piazza
«Già , contro un disegno che semplicemente ristabilisce le reÂgole del mercato in un settore in cui più concorrenza vuoi dire più pluralismo. Comunque, non so se Fini consideri solidisÂsima l'investitura a "erede desiÂgnato" appena ricevuta, ma caÂpisco che almeno nelle prime ore debba ringraziare».
Claudia Terracina per Il Messaggero 27-01-07
Claudia Terracina per Il Messaggero 27-01-07