Il nuovo kindergarten televisivo è sempre di più il satellite: i mini utenti stanno infatti fuggendo dalla tv generalista (che ha diminuito l'offerta nei loro confronti) a vantaggio dei numerosi canali che i broadcaster specializzati in contenuti per i più piccoli hanno lanciato sulla tv a pagamento. Le cifre di questa diaspora arrivano da un'analisi condotta dal dipartimento tv di Carat Expert (gruppo Aegis Media).
«Quello dei bambini - dice il direttore del dipartimento Giuseppe Carangelo - è un target su cui si accentuano i fenomeni in atto nell'intero sistema televisivo. Nell'ultima stagione il tasso di crescita del satellite in termini di penetrazione sul target kids è stato del 21%». Merito di un'offerta sempre più diversificata: sul satellite oggi esistono 14 canali dedicati ai più piccoli. Sulla tv generalista invece gli spazi pensati per gli under 14 sono andati calando, concentrandosi ormai su tre canali: Italiai, Rai2 e RaÌ3, mentre sul digitale terrestre da novembre 2004 è stato lanciato da Mediaset, in chiaro, Boing.
«Considerando i minuti dedicati nel mese di novembre alla programmazione per bambini sui canali generalisti siamo passati dai 18.094 del '98, ai 15.990 del 2002 ai 13.101 del 2006 -puntualizza Carangelo -. Inoltre se nel '98 erano ben 6 i canali che si spartivano questo genere di palinsesto (Italia 1 su tutti con il 48%) nel 2006 siamo arrivati a solo 3 reti (Italia 1 al 49%, Rai 2 al 31% e Rai 3 al 20%)».
Sul satellite, invece, si registra un crescente successo: se ad agosto 2003 (lancio di Sky) l'intera popolazione dei 4-14enni rappresentava in termini di quota il 4,8% della share, a gennaio 2007 è il 17,1%, dato che sale al 49,5% se consideriamo il target dei bambini che possono vedere la tv satellitare e hanno l'abbonamento Sky.
«Una cifra - osserva Carangelo - in linea con i mercati televi-sivi più avanzati, visto che in Uk e Francia, considerando gli abbonati a satellite e cavo, parliamo di una share multichannel rispettivamente dell'89 e del 55,1%, con un numero maggiore però di abbonati (10,5 milioni in Uk, 6,2 in Francia) e di canali dedicati ai kids (25 e 17)».
La crescita del ruolo della tv satellitare riguarda tutte le fasce di bambini: nella stagione autunno-inverno 06/07 si registra la crescita di 3,7 punti di share per il segmento 4-7, di 2,9 per gli 8-11enni e di 49 per i 12-14enni. È chiaro che questi tassi di crescita sono destinati a stabilizzarsi con il tempo, ma anche raffermarsi di altre piattaforme non dovrebbe erodere pubblico. Non è un caso quindi se il leader del satellite per il target bambini, Walt Disney Television Italia, stia giàmettendo dei paletti altrove. «Noi sviluppiamo contenuti - dice il managing director Giorgio Stock - non siamo solo un media. Ecco perché raccordo con Vodafone o con Fastweb, In futuro prevediamo un utilizzo sempre maggiore della banda larga e, perché no, anche la radio, mentre sul digitale terrestre vogliamo essere presenti nel modo giusto al momento giusto». L'importante, come sottolineato da Francesco Nespega, managing director di Jetix, è saper «identificare il target preciso, in modo da diventare dei punti di riferimento per fasce ben definite di pubblico. Anche il mercato pubblicitario si è accorto dell'importanza di questa specificità, visto che la nostra raccolta viaggia a tassi di crescita annua tra il 30 e il 50%». Tendenza che, a detta degli operatori, non potràche migliorare con l'accesso ai nuovi dati scorporati Auditel.
M. Com.
per "Il Sole 24 Ore"