Una battaglia "sotterranea", tra quelle che si combattono sul digitale terrestre (frequenze, numerazione automatica, asta di canali "occupati"), riguarda i diritti sportivi e le piattaforme emergenti. La legge del 2007, detta Melandri-Gentiloni, che ha ripristinato la contrattazione collettiva dei diritti calcistici, prevede una disciplina speciale per le piattaforme emergenti, in modo da sostenerne lo sviluppo rispetto a quelle consolidate.
L'Agcom doveva individuare quale siano tali piattaforme, alle quali va concessa una licenza non esclusiva per i diritti sul calcio, a prezzi proporzionati ai loro utenti. Lo ha fatto, definendo "emergenti" la IP Tv, la tv proprietaria su protocollo Internet, la tv via rete mobile e il DVB-H, la tv fruibile da appositi telefonini trasmessa da impianti terrestri. Lista che andava riesaminata, «a seconda dell'evoluzione del mercato».

Le trasmissioni in DVB-T2 non possono essere ricevute dai decoder digitali sul mercato. Difficile raccogliere abbonamenti e pubblicità da parte di Europa 7, in queste condizioni, vista anche la concentrazione del mercato, sostiene Di Stefano. Le trasmissioni di tale piattaforma hanno per utenti qualche migliaio di acquirenti di Europa 7 HD, il solo decoder che ne permetta la ricezione, peraltro con una qualità video e audio di molto superiore all'Alta Definizione del digitale terrestre e di Sky. Con il decoder di Europa 7, piuttosto, si possono ricevere tutti i canali gratuiti del digitale terrestre. Anche in quelle zone dove, una volta spento il segnale analogico, non si riesce a captare quello digitale con l'antenna terrestre e bisognerebbe dotarsi di parabola per captare il satellite TivùSat, società controllata da Rai e Mediaset. II decoder di nuova generazione di Europa 7 riesce a ricevere anche segnali digitali a livello 25, quando gli altri decoder sul mercato hanno bisogno di un livello tra 42 e 45. Diversi antennisti cominciano ad utilizzarlo per risolvere i problemi di ricezione.
Il DVB-T2, inoltre, permette di offrire contenuti in mobilità ed è quindi assimilabile al DVB-H, piattaforma dichiarata "emergente" dall'Agcom. Tanto che la stessa Agcom, nel definire le procedure per l'assegnazione di sei frequenze nazionali terrestri, prevede la possibilità che una rete possa essere utilizzata, in alternativa al DVB-H, proprio, con la tecnologia del DVB-T2, ma non in DVB-T, «per non alterare l'assetto concorrenziale del mercato».
Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"
(16/01/2011)
per "Il Sole 24 Ore"
(16/01/2011)