Salta il termine per l'asta sulle frequenze televisive, quella che ha sostituito il beauty contest indetto dal governo Berlusconi.
Secondo le indicazioni contenute nel decreto fiscale, convertito nella legge 44 del 26 aprile scorso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 aprile, la gara avrebbe dovuto svolgersi entro 120 giorni, ovvero entro domani, 28 agosto.
Tuttavia la gara a titolo oneroso, si deve basare su un regolamento che spetta all'Autorità per le comunicazioni mettere a punto, sentita la commissione europea.
Dunque il regolamento non è pronto anche se - a quanto apprende l'Adnkronos - è in corso di predisposizione. Gli uffici del Ministero dello Sviluppo economico, cui spetta di bandire la gara, sarebbero in contatto con quelli dell'Agcom, dove la prima riunione del nuovo Consiglio dopo la pausa estiva non è ancora stata fissata. Intanto l'invio del regolamento «è già stato sollecitato», spiegano all'Adnkronos fonti del Mise. Non appena il regolamento di gara, che dovrà avere l'ok di Bruxelles, arriverà al dicastero di Via Veneto «la procedura sarà subito portata avanti».
In ogni caso non è atteso un provvedimento ufficiale di proroga del termine in scadenza anche se, considerando gli adempimenti europei, appare difficile che il regolamento veda la luce a breve: gli osservatori parlano di uno slittamento di almeno due mesi per il bando della gara con cui il Ministero dovrà assegnare a titolo oneroso altre sei frequenze per il digitale terrestre.