
Molto legata proprio all'identità alternativa della rete, ma destinata a estendere il marchio in un campo del tutto nuovo (vedremo con quanto successo) è la campagna che Saatchi ha creato per Mtv mobile, il primo servizio di telefonia mobile che si rivolge a giovani e giovanissimi e che fa perno sullo storico brand videomusicale. Un testimonial sopra le righe, l'orsetto Fredo — tenero all'apparenza ma animalesco nell'essenza — e una vittima, l'amico coinquilino sottoposto a mille vessazioni, sono i protagonisti del serial pubblicitario, che ricorre anche a un sonoro rutto (dopo lo sdoganamento del peto di D&G) per attirare l'attenzione.
Decisamente più tradizionali, e familiari, le campagne per i due contendenti della Tv a pagamento, Sky e Premium Gallery. La prima ricicla un concept ormai sfruttato, dandogli veste nuova: ci sono i testimonial sportivi (Kakà affianca Luca Toni e Giorgio Chiellini per il calcio, Veronica Angeloni è alla testa di un gruppo di pallavoliste, il cestista Stefano Mancinelli guida un plotone di giocatori di basket, gli agguerriti fratelli Mirko e Mauro Bergamasco sono i leader della moltitudine di rugbisti...) impegnati in una maratona che conduce a casa dell'abbonato Sky.
Per Mediaset Premium i testimonial sono invece Hugh Laurie/Dr. House, Uma Thurman e Zlatan Ibrahimovic, che, a mensa, parlottano invidiosi della nuova star del pacchetto, nientemeno che Topolino (con l'arrivo di Disney Channel).
Per Mediaset Premium i testimonial sono invece Hugh Laurie/Dr. House, Uma Thurman e Zlatan Ibrahimovic, che, a mensa, parlottano invidiosi della nuova star del pacchetto, nientemeno che Topolino (con l'arrivo di Disney Channel).
Da campioni della comunicazione come i broadcaster ci si potrebbe attendere di meglio: navigano in acque protette e sicure, Mtv ribadisce i suoi valori alternativi e gioca a provocare, mentre Sky e Premium sembrano scambiarsi suggestioni e idee. Torna l'idea dei testimonial abbassati alla quotidianità (le star a mensa), un po' di originalità non guasterebbe.
Aldo Grasso
per "Corriere Economia"
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