Gli ex-Lehman Brothers in pole position per l'acquisto dei multiplex Ti Media
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Sole 24 Ore Plus
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Economia
domenica, 27 settembre 2009 | Ore: 00:00

Sarebbe infatti rimasto, secondo le indiscrezioni, un solo pretendente in corsa per rilevare la quota di maggioranza di Telecom Italia Media Broadcasting, società titolare della licenza di operatore di rete in tecnica digitale: cioè quel Trilantic Capital Partners, nato appunto dalle ceneri dei fondi dell'ex-Lehman Brothers. La investment company è guidata da Vittorio Pignatti e ha come socio il magnate sudafricano Johan Rupert.
Più defilate, nel processo di vendita curato dall'advisor Merrill Lynch, sembrerebbero invece le chance di High-Bridge Constellation già azionista di Airplus, gruppo televisivo svedese della famiglia Wallenberg che ha lanciato in Spagna e in Italia Dahlia Tv e che, a fine 2008, ha già rilevato da Ti Media le attività di pay-per-view.
Ma l'operazione non sembra così semplice da mettere in cascina. Il nodo maggiore sembra il prezzo di cessione dei multiplex. Telecom Italia li valuta circa 150 milioni di euro ciascuno. Ma il potenziale compratore sarebbe disposto a mettere sul piatto cifra molto minore a quella richiesta: anche perché a disposizione ci sono tre multiplex e, potenzialmente, un quarto multiplex che verrà assegnato in futuro, ma che probabilmente sarà rilevato da uno dei due maggiori gruppi televisivi: cioè la Rai o Mediaset.
Dei tre multiplex attualmente disponibili, il primo serve a incanalare i programmi de La7 e di altre tv del gruppo. Il secondo resterebbe liberamente affittabile, mentre il terzo sarebbe da realizzare con i relativi costi. Ovvio che il potenziale compratore cerchi di tirare al ribasso sul prezzo, anche perché la vera redditività del digitale si capirà soltanto dal 2012, quando ci sarà la piena operatività sul territorio italiano. Insomma, i nodi da sciogliere sembrano ancora numerosi. Come pure quello borsistico: la capitalizzazione di mercato di Telecom Italia Media ingloba infatti le aspettative di una cessione dei multiplex a un prezzo tale da ridurre sensibilmente il debito. Ma se la cessione avverrà a un prezzo inferiore alle attese, le conseguenze in Borsa potrebbero essere sensibili. Di sicuro la società avrebbe bisogno di un aumento di capitale, vista l'attuale situazione finanziaria che evidenzia circa 300 milioni di debiti e 100 di patrimonio. Sicuramente Pignatti resta manager che conosce alla perfezione i meccanismi del mondo Telecom: ai tempi di Lehman aveva comprato dall'ex monopolista le attività di Eutelsat. E lo stesso Pignatti ha già avuto altre esperienze di investimento nel settore, con un acquisto di attività televisive nella Repubblica Ceca rivendute ottenendo un rendimento raddoppiato all'uscita.
Sullo sfondo circolano indiscrezioni su un'offerta per Telecom Italia Media nel suo complesso: a farsi avanti sarebbero stati alcuni fondi inglesi che la dietrologia vorrebbe in qualche modo legati a Rupert Murdoch. Ma l'azionista Telecom ha smentito qualsiasi offerta, che sarebbe al momento, comunque, difficile visto le implicazioni politiche che ne nascerebbero.
Carlo Festa
per "Il Sole 24 Ore Plus"
(26/09/09)
per "Il Sole 24 Ore Plus"
(26/09/09)