L'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria apre l'annata 2013
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, l’organismo di controllo della comunicazione commerciale, cui aderiscono imprese utenti di pubblicità, agenzie di pubblicità e mezzi, ha chiuso l’esercizio 2012, 47° anno di attività, superando quota 22.000 interventi conclusi dalla sua costituzione nel 1966.
L’apertura dell’Anno IAP 2013 ha avuto inizio con un dibattito dal titolo “Dialogo tra le Istituzioni”, ovvero uno scambio di autorevoli opinioni su alcuni dei temi più rilevanti del mondo della comunicazione commerciale tra il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, prof. Giovanni Pitruzzella, e il presidente dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, prof. Giorgio Floridia. Coordinatore, il consulente aziendale dott. Federico Unnia.
Il Presidente AGCM prof. Giovanni Pitruzzella ha affermato che, posta la necessità di un intervento di natura pubblica nel controllo della comunicazione commerciale, bisogna perseverare nella collaborazione tra AGCM e IAP, seppure nella differenziazione dei ruoli e delle competenze, in modo tale che i pareri dello IAP siano presi in considerazione approfondita nel processo decisionale dell’Antitrust; così come un altro profilo di collaborazione è quello della diffusione della cultura della trasparenza e della correttezza nel rapporto tra imprese e consumatori, mirando a sviluppare un’azione comune formativa tra IAP e AGCM, verso i consumatori e verso gli operatori.
Il Presidente dell’Istituto, prof. Giorgio Floridia, ha concordato su questa linea di collaborazione tra le due Istituzioni posto che entrambe hanno l’obiettivo di favorire il funzionamento del mercato, evitando quelle distorsioni, quale può essere l’ingannevolezza di un messaggio pubblicitario, che non consentono ai consumatori di scegliere gli operatori meritevoli. Ha aggiunto che alcune norme dell’Autodisciplina hanno una loro specificità in quanto volte a tutelare non solo il consumatore, ma anche il cittadino dalla pubblicità offensiva, influendo così sulla qualità della comunicazione, elevandola.
L’incontro si è poi sviluppato attraverso tre interventi.
Il primo della dott.ssa Ildikò Fazekas, presidente dell’EASA – l’European Advertising Standards Alliance, la Federazione che rappresenta le autodiscipline di 23 Paesi dell’Unione Europea, e alla quale aderiscono anche 10 Paesi oltre oceano: ”I principi chiave dell’etica non sono cambiati. Essi rimangono uguali. Ma si affaccia un nuovo mondo per gli operatori della comunicazione commerciale e bisogna che i sistemi di autodisciplina trovino un approccio nuovo al mondo digitale. La brand reputation cresce proporzionalmente alla crescita della fiducia nella pubblicità. E da questo punto di vista i sistemi di autodisciplina sono gli unici che possono garantire la difesa di questa fiducia agli occhi del pubblico”.
E’ poi seguito l’intervento del Presidente del Giurì, prof. Antonio Gambaro, che ha osservato:
“Il criterio discriminante nella valutazione della correttezza dei messaggi è sempre meno attestato sulla distinzione tra messaggi semplicemente suggestivi e messaggi informativi. Tutta la comunicazione commerciale è in un modo o nell’altro informativa e caso mai si tratta di verificare se essa è atta a produrre nella mente del consumatore idee vere o idee errate. Una comunicazione commerciale è valutata per come è percepita dai consumatori e perciò non è sufficiente che un enunciato sia vero, occorre che possa essere correttamente decodificato, altrimenti diviene solo suggestivo di una idea che può non essere corrispondente alla verità.”
Passando all’analisi dei dati sull’attività, nel 2012 il Comitato di Controllo ha trattato 873 casi, di cui 651 risolti in via breve (al termine di uno scambio di corrispondenza tra Comitato e azienda, prevenendo così il sorgere stesso del contenzioso); ha emesso 91 ingiunzioni di desistenza ed inoltrato 20 istanze al Giurì. Da segnalare inoltre i 111 pareri rilasciati dal Comitato di Controllo prima della diffusione del messaggio (furono 902 nel 2011), dato che conferma il significativo lavoro preventivo svolto dal Comitato, il cui effetto è una ragionevole certezza della correttezza del messaggio, anche di fronte ad altri organismi di controllo.
Per quanto riguarda il Giurì, nel 2012 ha emesso 51 pronunce, di cui 20 su istanza del Comitato di Controllo e 31 su istanza di parte. Basandosi l’intero sistema sul rispetto delle decisioni di inibitoria su base contrattuale, spicca come nel 2012 solo su 5 su 51 si sia riscontrata un’inottemperanza poi comunque sanzionata dal Giurì in seconda battuta. Con riferimento al tema della tutela e rispetto della dignità della persona, nel 2012 circa il 30% dei provvedimenti formali emessi dal Comitato di Controllo ha riguardato la tutela del cittadino. E di questi, quasi il 70% ha interessato la tutela dell’immagine della donna.
Il 2012 ha registrato inoltre la conferma di alcuni dati che rendono l’esperienza autodisciplinare italiana unica nel suo genere anche se confrontata con le autodiscipline pubblicitarie europee. Il 74% dei casi trattati dal Giurì è stato risolto tra gli 8 e i 12 giorni liberi lavorativi, il 17,4% tra 13 e 16 giorni e solo l’8,6% dei casi ha richiesto oltre 16 giorni. Si tratta di parametri di efficienza del sistema: l’effettività, cioè il fatto che i provvedimenti assunti vengano rispettati dalle parti sanzionate, e la celerità degli interventi.
Punti di forza essenziali per ogni sistema di giustizia, ma che nel caso di un’Autodisciplina che si basa sul consenso diventano addirittura vitali.