Con quasi 5 miliardi di fatturato e oltre 20 mila dipendenti, Fininvest è una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane. L'impero fondato da Silvio Berlusconi è controllato tramite 7 holding, 4 rimaste in mano al Cav., per il 60% complessivo. Altre 3 holding sono dei cinque figli: Marina e Piersilvio con il 7,65% (holding IV e V); Barbara, Luigi ed Eleonora con il 21,42% complessivo (holding XIV).
Fininvest ha il controllo di Mediaset, Mondadori, Mediolanum, il Milan in uscita dal gruppo, il 2% di Mediobanca più altri investimenti. Gran parte del patrimonio immobiliare, incluse le residenze più famose è invece custodito nella società Dolcedrago, di proprietà esclusiva del Cavaliere. Nel 1994 all'interno di Fininvest c'erano già il Milan, Mondadori e le televisioni. Nel 1995 nacque la società di distribuzione cinematografica Medusa, nel 1996 Mediaset, in cui confluirono le tv e Publitalia, venne quotata in Borsa, seguita a ruota da Mediolanum, società di risparmio gestito di cui è comproprietario Ennio Doris.
- MEDIASET: al vertice ci sono l'A.d Pier Silvio Berlusconi e il presidente Fedele Confalonieri. È quotata alla Borsa di Milano dal 1996. Nel 2015 ha registrato ricavi per 3,5 miliardi. In Italia ha due concessionarie pubblicitarie, Publitalia '80 (tv free) e Digitalia '08 (tv pay). In Spagna la raccolta pubblicitaria è affidata a Publiespana. Per l'estero c'è Publieurope. Le attività online sono gestite da Mediamond, concessionaria costituita pariteticamente con Mondadori. Mediaset ha poi il 40,1% di Ei Towers, operatore nella gestione delle infrastrutture per Radio, TV e Telecomunicazioni. Nel capitale Mediaset, alle spalle di Fininvest, primo azionista con il 38,266% dopo gli acquisti di Santa Lucia (39,775% al netto del 3,795% di azioni proprie), e dietro a Vivendi al 12,32% (foto al 13 dicembre), c'è una nutrita truppa di investitori istituzionali. Quando ancora Fininvest figurava al 34,7%, la quota del mercato era del 46,3%, con il retail al 15,2%. A livello geografico, nel flottante al 61,5%, gli investitori italiani risultavano al 3,5%, Usa e Canada al 23,3%, Francia e Benelux all'8,1%, Regno Unito al 7,3%, paesi scandinavi al 2,4% e altri investitori all'1,8%. Tra martedì e mercoledì, oltre al rastrellamento Vivendi, gli intensi volumi in Borsa potrebbero aver rimescolato molto le carte. Al 21 ottobre, comunque, nel capitale Mediaset figuravano: - Lazard Asset Management 5,60% - Mackenzie Financial Corporation 2,73% - Norges Bank Investment Management 1,78% - Rothschild et Cie Gestion 1,59% - River and Mercantile Asset Management llp 1,35% - Axa Investment Managers Group 1,30% - Vanguard Group, Inc. 1,18% - S.W. Mitchell Capital llp 1,17% - Blackrock Group 1,11% - Fidelity Management & Research 1,02%.
- MONDADORI: al vertice l'A.d Ernesto Mauri e il presidente Marina Berlusconi. È il maggiore editore di libri e magazine in Italia e il terzo operatore in Francia per le riviste consumer; possiede inoltre il più esteso network di librerie sul territorio nazionale. Nel 2015 ha registrato ricavi per 1.122,8 milioni e un risultato netto consolidato delle attività in continuità positivo per 15,1 milioni. Mondadori opera anche nella vendita diretta al cliente e nella distribuzione di prodotti editoriali attraverso la controllata Mondadori Retail, che gestisce il più esteso network di librerie in Italia. Oltre 600 i punti vendita in gestione diretta e in franchising con le insegne: Mondadori Megastore, Mondadori Bookstore, Mondadori Point e Club; a questi canali si aggiunge il sito mondadoristore.it per l'attività di e-commerce, in un sistema multipiattaforma di presidio di tutti i canali di vendita.
- GRUPPO MEDIOLANUM: controllato da Fininvest e dal Gruppo Doris, è leader del mercato finanziario italiano con 1 milione e 129 mila clienti, 70,7 miliardi di euro amministrati e gestiti, 2.171 dipendenti.
- MILAN: il Gruppo Fininvest acquista nel 1986 il pacchetto di maggioranza del Milan. A maggio scorso, Berlusconi, a distanza di 30 anni, annuncia la cessione ad una cordata cinese. Proprio ieri è stata versata la seconda caparra da 100 milioni di euro, necessaria a prorogare al 3 marzo il termine ultimo del closing per l'acquisto del club.