È stato presentato, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Rapporto OPTIME 2025, settima edizione dell'analisi annuale dell'Osservatorio per la tutela del mercato dell'elettronica.
Il documento fotografa un settore centrale dell'economia italiana, oggi sotto forte pressione per via dele incognite di uno scenario internazionale turbolento e dello sviluppo di nuove forme di commercio senza regole. Il Rapporto Optime 2025 sottolinea l'urgenza di affrontare questi fenomeni con strumenti aggiornati. La Federazione Optime, che ha come missione la tutela del settore dell'Elettronica e delle Tecnologie domestiche da ogni distorsione del mercato e rischio per imprese e cittadini, auspica un maggiore dialogo e fiducia tra associazioni di categoria, enti e istituzioni per affrontare con competenza e poteri adeguati queste sfide allarmanti. La ridefinizione delle regole nel commercio online globale è una necessità non più rinviabile per garantire un mercato digitale trasparente, sicuro e leale, in cui l'innovazione sia sinonimo di responsabilità.
Un appuntamento molto partecipato, che ha visto la presenza del Ministro Adolfo Urso e di numerosi rappresentanti del Parlamento e delle principali associazioni di settore. Tra gli altri, sono intervenuti Andrea Scozzoli (AIRES), Stefano Pasini (APPLiA Italia), Federico Bagnoli Rossi (FAPAV), Dario Bossi (ANCra Confcommercio), Stefano Luppi (Tivù), insieme a esponenti parlamentari quali Silvia Fregolent, Maurizio Gasparri e Salvatore De Meo, eurodeputato e presidente della Delegazione UE per i rapporti con la NATO. Simona Branchetti (Tg5) ha moderato i lavori.
La settima nota di aggiornamento dell'Osservatorio Optime, getta luce sulle complesse dinamiche che stanno ridefinendo il settore dell'elettronica e delle tecnologie domestiche in Italia e in Europa. In un mercato che, pur mostrando una buona solidità con un fatturato di 18,8 miliardi di euro nel 2024 (seppur in leggera flessione del -0,4% rispetto al 2023), deve affrontare sfide senza precedenti, la televisione si trova al centro di un vortice di innovazione e, al tempo stesso, di nuovi rischi.
L'Intelligenza Artificiale (AI) generativa è indubbiamente uno dei motori principali dell'innovazione tecnologica, con processori dedicati e servizi cloud che migliorano l'esperienza d'uso di numerosi dispositivi, incluse le moderne smart TV. Tuttavia, il Rapporto Optime evidenzia un lato oscuro: l'AI è sempre più utilizzata da truffatori per orchestrare frodi sofisticate. La capacità di simulare voci, creare volti e clonare siti web in modo credibile espone i consumatori a tentativi di ingegneria sociale che possono minare la fiducia nella tecnologia stessa. Sebbene l'impatto diretto sulle trasmissioni televisive tradizionali non sia specificato, il diffondersi di "deepfake" con personaggi noti che promuovono offerte fittizie sui social network solleva interrogativi sulla credibilità delle immagini e delle voci che il pubblico percepisce, anche attraverso i media. Questa associazione dell'AI a truffe e manipolazioni rischia di rallentare l'adozione da parte del grande pubblico di nuovi dispositivi e servizi basati sull'AI, danneggiando indirettamente l'intero comparto tecnologico, inclusi i produttori di TV intelligenti. È urgente, secondo Optime, un intervento normativo per garantire la trasparenza dei contenuti generati artificialmente, l'obbligo di "watermarking" digitale e una maggiore collaborazione tra piattaforme e autorità per contrastare le frodi.
Il settore dell'elettronica, che include le televisioni, è particolarmente esposto alle turbolenze del commercio globale. L'espansione incontrollata dei marketplace digitali orientali, basati su modelli di vendita ultra-competitivi e catene di approvvigionamento verticalizzate, ha conquistato ampie fasce di consumatori. Queste piattaforme, come Temu e Shein, hanno messo in discussione la leadership di giganti come Amazon, e l'Europa si sta muovendo per riequilibrare la concorrenza e garantire la conformità dei prodotti.
Un'altra criticità significativa per il mercato italiano riguarda il Compenso per Copia Privata, un onere a carico dei produttori o importatori che incide sul prezzo finale di prodotti dotati di memorie digitali o sulle memorie stesse, come le TV con capacità di registrazione. L'assenza di armonizzazione di questi compensi a livello europeo crea una competizione asimmetrica, favorendo siti e-commerce esteri dove tale compenso potrebbe non essere applicato o essere inferiore, svantaggiando i rivenditori italiani e penalizzando i consumatori. La SIAE è incaricata della raccolta e ridistribuzione di circa 120-130 milioni di euro all'anno derivanti da questi compensi. La ridefinizione di queste tariffe, in corso in questi mesi, è vista con preoccupazione, dato che il Comitato Consultivo sul Diritto d'Autore non include rappresentanti delle realtà che sostengono economicamente questo sistema.
Il settore della televisione, essendo tra i più desiderati dai consumatori, è spesso preso di mira da operatori senza scrupoli. Le promozioni e il sottocosto sui social network rappresentano un'anomalia normativa sempre più pervasiva. Soggetti commerciali, spesso privi di una struttura aziendale consolidata, avviano campagne aggressive con offerte che possono essere fuorvianti o addirittura prive di reale disponibilità, per poi sparire rapidamente. Questo crea un danno ai consumatori e una concorrenza sleale per gli operatori che rispettano le normative. Optime chiede un aggiornamento normativo che vincoli le piattaforme digitali alla verifica preventiva delle inserzioni e alla registrazione obbligatoria degli inserzionisti.
Parallelamente, il fenomeno delle "mystery box" o "pacchi sorpresa" sta guadagnando terreno. Questi pacchi, il cui contenuto non è specificato preventivamente e spesso è promosso come "prodotti tecnologici di alta gamma" o "resi di grandi piattaforme", sono venduti sia online che in eventi temporanei. Per il consumatore, l'acquisto assume i tratti di un gioco d'azzardo, con la promessa non garantita di ricevere un prodotto di valore superiore a quello speso. In assenza di una chiara identificazione del venditore, i diritti di recesso o garanzia sono difficili da esercitare, e la fiducia verso il commercio di prodotti elettronici viene erosa. Le piattaforme social che ospitano queste campagne sono chiamate a una maggiore responsabilità nella moderazione e verifica.
Nel corso dell'evento è stata annunciata anche la nuova campagna di OPTIME "é ovvio … MA ANCORA CI CASCANO IN TANTI", pensata per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle minacce che attraversano oggi il mondo dell'elettronica di consumo: dalle frodi ambientali ai rischi digitali, fino alle trappole nascoste del commercio social.
Un passo ulteriore nella direzione della tutela consapevole dei consumatori e della costruzione di un mercato più sano, trasparente e competitivo.