La vigilanza però prosegue, anche con l'inserimento di due nuovi rappresentanti dell'Agcom in Comitato tecnico Auditel. Comitato che deve prendere decisioni rilevanti sulle modalità di diffusione degli ascolti dei canali satellitari, che siano diffusi quotidianamente o che abbiano scelto di diffondere i propri dati con periodicità mensile, e i cui primi risultati vedremo ai primi di maggio.
Il mercato pubblicitario vorrebbe, ad esempio, poter dispone anche per questi ultimi di un dato sì aggreato ma con la possibilità di scegliersi i giorni di aggregazione a seconda delle campagne pubblicitarie da seguire, senza esser costretti al mese solare.
La questione di maggior rilievo è tuttavia un'altra e riguarda tutti i dati, che siano quotidiani o mensili, e tutti i canali, che siano satellitari o reti generaliste, o anche emittenti locali. L'attuale situazione di diffusione genera infatti una confusione che si presta ad equivoci e dalla quale sarebbe bene uscire.
C'è oggi chi confronta il dato dei canali satellitari con quello complessivo della televisione, ma non è sensato inserire in un unico universo abbonati e non abbonati alla tv a pagamento. Sky risponde calcolando e producendo lo "share on sat", ovvero un dato di ascolto riferito al totale ascolto dei soli canali a pagamento. Già più corretto, ma non è la cosa migliore da fare.
Molti abbonati Sky seguono infatti le reti generaliste, e le seguono utilizzando i loro decoder.
Può sembrare sorprendente ma uno dei canali più seguiti via piattaforma satellitare è Canale 5.
Si potrebbe renderne edotto il mercato. Occorre libralizzare i dati delle generaliste seguite da decoder, Auditel potrebbe predisporre una modalità di diffusione che sia insieme di aggregazione e disaggregazione; che consideri "universo", target a sè stante, le persone che possono seguire i canali a pagamento, e che nelle valutazioni della quota d'ascolto offra la possibilità di conoscere anche lo share delle reti generaliste seguite via satellite. Questo dato invece sparisce, sommato all'ascolto di ciascuna rete, qualunque sia la piattaforma che lo produce.
Oggi per trasparenza, e per aiutare il mercato, si dovrebbero disaggregare gli ascolti delle reti derivanti da diverse piattaforme, si inizi dal satellite, poi si prosegua, quando i consumi saranno sensibili, con il digitale terrestre, l'Iptv e via immaginando. Auditel fornirà anche il dato aggregato, ma dopo aver differenziato per il mercato, e per i cuoriosi, l'ascolto multicanale, un elemento di conoscenza in più, sui consumi, televisivi, dell'universo mondo multipiattaforma.
Francesco Siliato
per "Il Sole 24 Ore"