Un cielo azzurro dove scorrono veloci le nuvole. Una lunga striscia tricolore che attraversa centinaia di scritte «libertà» tradotte in tutte le lingue e che va ad avvolgere la Statua della Libertà. Ed alla fine la scritta a caratteri cubitali che compare sul fondo azzurro: «La Tv della Libertà».
Il tutto accompagnato da un sottofondo musicale che ricorda alla lontana l'inno e le musiche di Forza Italia.
Per ora è soltanto questa la Tv della Libertà. Una sigla di circa 39 secondi, visibile qui sotto, e che presumibilmente apriràla programmazione della nascente tv. Una sigla che ricorda molto quelle della Rai, a cominciare da quella storica, con le nuvole, che apriva e chiudeva le trasmissioni.
Fino all'11 giugno per vedere la tv dei Circoli della Libertàci si dovràaccontentare solo di questo filmato. Da lunedì prossimo, invece, la musica saràben diversa. Allora la tv aprirài suoi battenti. In tutto saranno quattro ore di diretta dallo studio centrale di Roma con collegamenti interni con l'altra sede di Milano, ed esterni con i diversi gazebo sparpagliati sul territorio nazionale. Dalle 14 alle 18 e poi in replica per l'intera giornata.
Uno stile «on the road» per una tv che vuole parlare soprattutto alla gente, rendendola protagonista. Un progetto che Berlusconi aveva in mente fin dal '93, quando decise di scendere in politica, e che ora prende corpo. Il tutto in stretto collegamento con i Circoli della Libertàdi Michela Brambilla, a cui la tv faràcostante riferimento anche per quanto riguarda le tematiche da trattare.
Su queste vigileràGiorgio Medail, ex vicedirettore di VideoNews ed ora responsabile editoriale della nuova struttura, uno dei pionieri della tv on the road. Inizia così questa avventura che da subito saràin onda su Sky su un proprio canale. In realtàancora adesso non si sa quale saràil numero, ma è sicuro che nel bouquet di programmi Sky i telespettatori troveranno anche la neonata tv.
E chi non avesse Sky potràvedere la Tv della Libertàsul televisore di casa grazie ad un accordo con circa 18-19 emittenti locali che consentiranno di raggiungere quasi tutte le case degli italiani. Ma non finisce qui perché la tv dei Circoli della Libertàandràanche sul web dove i visitatori potranno anche improvvisarsi cameraman inviando e condividendo filmati.
Sul sito, inoltre, saràmesso a disposizione di tutti l'archivio online dove poter vedere i vecchi filmati e saràpossibile intervenire in tempo reale alla trasmissione.
Tempo reale che significa soprattutto sms, numeri verdi a cui telefonare ed email. A poco meno di una settimana è quindi quasi tutto pronto per quella che lo stesso Medail considera «il suo sogno e quello per cui ha sempre lavorato. La tv della gente, fatta tra la gente».
E proprio su questo verso saràorientata la programmazione che riguarderàtematiche di forte impatto sociale. Non a caso, probabilmente, lunedì si inizieràcon un'inchiesta sull'immigrazione ed in particolare sul triste fenomeno dei campi Rom.
Due le piazze di riferimento: Milano e Roma, dove le telecamere andranno tra la gente per ascoltarne preoccupazioni e coglierne le proteste. Poi dovrebbe esserci spazio per il tema del kit antidroga proposto giorni fa dal ministro della Salute, Livia Turco. Anche qui telecamere in strada per carpire umori e sensazioni.
Poi a ruota altre due inchieste: una sul sistema sanitario ed un'altra sul fisco con particolare attenzione ai modelli del 740. Tutti temi che confermano le attese della partenza come anche Medail aveva più volte anticipato: «Vogliamo creare una tv per la gente. I politici giàhanno tante piazze mediatiche era ora che le persone comuni ne avessero una propria».
In questa prospettiva sta anche una delle maggiori novitàdella Tv della Libertà: quella dei gazebo installati in alcune cittàcon webcam dove le persone avranno la possibilitàdi andare direttamente in onda.
Grandi preparativi e grosse attese, quindi, per una tv davvero innovativa. Ma intanto si guarda al futuro e soprattutto in prospettiva come spiega Medail: «Questi primi due mesi saranno una prima fase poi si vedràcome aggiustare il tiro».
In sostanza fino all'estate il palinsesto della programmazione e la struttura della rete non cambierà, rimanendo così di quattro ore e con l'organico di dieci giornalisti oltre ad una serie di collaboratori. Poi si vedràsoprattutto se si dovesse avverare l'ipotesi di elezioni anticipate. Allora la tv dispiegherebbe tutto il suo potenziale.
Dario Caselli
per "Il Tempo"