Argentina in crisi, la tv dello Stato regala il campionato in chiaro
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Il Riformista

Lo stop deciso dalla Federcalcio per fronteggiare la grave situazione finanziaria dei principali club, è stato sospeso. Per sbloccare la situazione è stato fondamentale l'intervento del governo di Cristina Fernandez Kirchner. L'Esecutivo è pronto ad acquistare i diritti tv. A breve, cosi, le partite potranno essere trasmesse dall'emittente pubblica Canal 7.
Il calcio argentino sta vivendo un momento drammatico. Le venti squadre della prima divisione hanno accumulato un debito di circa 130 milioni di euro. Solo le imposte non pagate allo Stato ammontano a 55 milioni di euro. Tanti giocatori, poi, non ricevono da tempo stipendi e premi partita.
Una situazione talmente preoccupante che mercoledì scorso il Comitato Esecutivo dell'Afa, la Federcalcio del paese sudamericano, ha deciso di sospendere il campionato. Il paese è incredulo. All'indomani della decisione di fermare il pallone, centinaia di tifosi hanno assaltato a colpi di pietre e bombe carta la sede della Federazione.
Lo stesso Diego Maradona, eroe nazionale e allenatore della selezione due volte campione del Mondo, ha lanciato l'allarme. «Voglio vedere i calciatori in campo - il suo appello, la scorsa settimana - perché questo Paese senza calcio rischia di "vivere un dramma. Soprattutto mi preoccupa che l'Afa e il suo presidente Grandona non riescano a a raggiungere i loro obiettivi».
Julio Grandona, numero uno del futbol argentino, in realtà ,ha ben chiaro il problema. «L'unica soluzione a questa crisi è il denaro - ha spiegato il presidente della Federazione qualche giorno fa -. Perché oggi il nostro calcio spende più di quanto incassa». Per salvare il campionato, così, l'Afa si è rivolta all'emittente televisiva privata Torneosy Competencias, la pay tv argentina che trasmette in esclusiva le partite. Il presidente della Federcalcio ha cercato di strappare qualche milione di euro in più (oggi la TyC paga all'Afa circa 48 milioni a stagione). Per tutta risposta, il colosso televisivo si è reso disponibile ad anticipare nelle prossime settimane 7 milioni di euro. Troppo poco per Grondona, che ora sta cercando di scaricare la tv a pagamento.
In suo aiuto è pronto a intervenire il Governo. Nel giugno scorso, durante la campagna elettorale per il voto di metà mandato, una delle principali proposte del presidente Cristina Fernandez Kirchner riguardava proprio una legge di riforma delle telecomunicazioni. Un progetto normativo, che oggi potrebbe diventare realtà, in grado di garantire il «calcio libero per tutti». Per accaparrarsi i diritti tv del campionato, lo Stato è pronto ad offrire circa 100 milioni di euro. Abenefi-ciame sarebbero i club, che estinguerebbero i propri debiti. Ma anche milioni di tifosi argentini, che potrebbero seguire le partite gratis su Canal 7, l'equivalente della nostra Rai ricevere più di qualche vantaggio, però, sarebbe anche il Governo.
In caso di accordo tra tv pubblica e Afa, infatti, centinaia di migliaia di telespettatori rescinderebbero l'abbonamento con la pay tv Torneai y Competencias. Un danno da diversi milioni di euro. A farne le spese, oltre all'azienda televisiva, anche il gruppo editoriale del quotidiano // Clarin, controllato proprio dalla TyC. Il giornale, 500mila copie di tiratura, da almeno due anni è apertamente schierato contro il Governo della Kirchner. In un solo colpo, cosi, l'Esecutivo potrebbe ingraziarsi milioni di tifosi e tagliare i fondi ad uno dei suoi principali oppositori politici.
Ad oggi la situazione non è ancora definita. Il contratto che lega la Federcalcio e la televisione Torneosy Competencìas - stipulato nel lontano 1991 - scade nel 2014. Chiudere il rapporto unilateralmente potrebbe costare una salata penale. L'unica certezza riguarda il calcio giocato: «Il campionato - ha fatto sapere ieri l'Afa - comincerà il 21 agosto. Con o senza tv».
Marco Sarti
per "Il Riformista"