È una notizia che ha subito acceso l’entusiasmo di tutti i tifosi: l’andata della semifinale di Champions League tra Barcellona e Inter sarà trasmessa gratuitamente sul canale NOVE, un’occasione rara per seguire un grande evento sportivo di una squadra italiana senza abbonamenti. Mercoledì 30 aprile si accenderanno i riflettori sullo stadio Lluis Companys di Barcellona, noto anche come Montjuïc, con diretta a partire dalle 19:30 e fischio d’inizio alle 21:00.
L’accordo tra Warner Bros. Discovery e Prime Video permette di portare in chiaro tutto l’evento: pre-partita, telecronaca e approfondimenti post, interamente curati dal team editoriale di Prime Video. In studio, Giulia Mizzoni condurrà insieme a ex fuoriclasse come Seedorf, Julio Cesar, Llorente e Maicon. Alla telecronaca ci saranno Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini, con Gianpaolo Calvarese dalla VAR Room. A bordo campo seguiranno la gara gli inviati Alessia Tarquinio, Alessandro Alciato e Fernando Siani.
Questa trasmissione risponde anche a un’esigenza regolamentare: garantire accesso gratuito a eventi sportivi di rilievo nazionale, come indicato dalla delibera Agcom 131/12/CONS del 2012. Tale delibera definisce una lista di eventi di particolare rilevanza sociale, tra cui le semifinali e la finale di Champions League qualora vi siano squadre italiane.
La normativa stabilisce che tali eventi non possono essere trasmessi in esclusiva e solo a pagamento: devono essere accessibili ad almeno l’80% della popolazione attraverso un’emittente "qualificata", cioè in grado di garantire copertura gratuita a livello nazionale. Se i diritti vengono acquisiti da un operatore che non è considerato emittente qualificata – come nel caso di Prime Video perché operatore solo in streaming – scatta l’obbligo di offrire una sub-licenza a condizioni eque e non discriminatorie, consentendo la messa in onda gratuita dell’evento da parte di un’emittente italiana con ampia copertura. È un meccanismo pensato per tutelare l’interesse collettivo e mantenere questi grandi appuntamenti accessibili a tutti.
Eppure, nonostante questa possibilità, né Rai né Mediaset hanno deciso di farsi avanti. Il motivo? Le condizioni dell’accordo proposto da Prime Video lasciavano pochissimo margine d’azione: le emittenti interessate avrebbero potuto soltanto trasmettere il segnale così com’era, senza possibilità di inserire una regia propria, i propri cronisti, i propri inviati o un commento personalizzato. Un pacchetto preconfezionato "chiavi in mano", che per realtà editoriali strutturate come Rai o Mediaset significava rinunciare del tutto al proprio stile, alla propria narrazione e alle proprie voci. Una condizione ritenuta inaccettabile, perché avrebbe svuotato di senso il ruolo stesso dell’editore, riducendolo a semplice trasmettitore di contenuti altrui, senza alcuna possibilità di imprimere la propria identità giornalistica sull’evento. Di fronte a questa rigidità, Rai Sport e Sport Mediaset si sono sfilati fin da subito dalla trattativa degli scorsi giorni con Amazon.
In questo nuovo scenario digitale, dove le regole del passato si intrecciano con strategie sempre più dinamiche, a conquistare il palcoscenico è stato un attore in apparenza solo secondario, ma capace di muoversi con tempismo e flessibilità: Warner Bros. Discovery.
Così, mentre la partita d’andata sarà trasmessa per tutti su NOVE (canale 9 del digitale terrestre e di TivùSat, canale 149 decoder Sky) grazie alla sinergia con Prime Video, il ritorno in programma martedì 6 Maggio 2025 sempre alle ore 21 andrà su TV8, in quest'ultimo caso appare una scelta assolutamente coerente con la logica di sfruttare al massimo l’interazione già presente tra trasmissione gratuita e diffusione pay-tv disponibile per gli abbonati a Sky Sport, come già avviene per la copertura dei weekend di F1 e MotoGP.
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)