E l'emittente con più ascolti fra le locali in Italia e puntualmente supera Raidue, Raitre e Mediaset dalle 7,30 alle 8 del mattino, durante la prima edizione in diretta del telegiornale regionale.
Non solo, Telenorba in passato è riuscita spesso a superare anche Raiuno e il suo Uno mattina. «Non perché siamo i più bravi», sottolinea il patron della tv, Luca Montrone, «ma perché siamo legati al territorio, parliamo di quello che interessa alla gente».
Audience a parte, ne ha di cose da raccontare Montrone. Di quando l'emittente locale era anche la prima in Albania e il regime comunista imprigionava chi guardava le sue trasmissioni.
Oppure di Al Bano, a cui viene chiesto di cantare «Telenorba», la sigla del promo che va in onda prima del telegiornale. 0 ancora delle sue famose ciliegie, che non si vendono in Italia ma arrivano come svio regalo personale a redazioni e personaggi noti.Â
Oltre 1,4 milioni di contatti medi nel 2006, ascolto medio di 27,8 mila persone
Il nostro punto di forza è l'attaccamento al territorio. Produciamo molte ore di trasmissione dedicate all'informazione: abbiamo 170 assunti a busta paga.Â
Quanti giornalisti?
Almeno 20, con contratto Aeranti-Corallo. Ultimamente abbiamo fatto assunzioni a Brindisi, Lecce e Taranto, più di dieci giornalisti. Perché da febbraio abbiamo il notiziario del grande Salente. Trasmettiamo i notiziari interregionali e poi tre edizioni solo per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Fate il cosiddetto split: trasmissioni diverse per le varie zone, stessa rete. Un po' come Raitre?
Veramente la Rai, per legge. dovrebbe trasmettere un unico programma senza splittare come le altre nazionali. Per le partite del Taranto e Foggia, che per motivi di ordine pubblico dovevano andare in chiaro, è stato permesso alla Rai di trasmettere a livello comunale. Ma allora noi che ci stiamo a fare?
Come è iniziato 30 anni fa?
Abbiamo cominciato in un paio di appartamenti a a Conversano (Norba in latino, ndr). Siamo nati per il pluralismo dell'informazione e lo sviluppo dell'economia del mezzogiorno. Gli stessi temi della mia lectio per la laurea honoris causa in economia e commercio all'università di Foggia.
La sua vera laurea è in ingegneria. Cosa ha fatto nella vita, oltre all'imprenditore tv?
Ho cominciato a lavorare a 15 anni nell'azienda vinicola della mia famiglia. A 18 anni ero già a capo dell'azienda. Essendo l'ottavo figlio su dieci, uno fra gli ultimi, il papà era già anziano, così, forse perché ero anche il più portato, mi fu affidato questo compito. Si pro-ducevano circa 50 mila quintali di vino. Vendevamo il 50% della produzione alla Stock e dal nostro vino si faceva lo Stock 84.
Poi cos'è successo?
Vivevamo bene, ma non guadagnavamo molto. Nel frattempo ero all'università , ma non informavo mai degli esami mio padre. Il giorno prima della laurea entrai in casa e dissi: «Domani festeggiamo». Lui capì che si doveva chiudere, che io avrei fatto altro. Ebbi incarichi all'università . feci il preside di liceo, il libero professionista e poi è partita l'avventura con la tv.
Coltiva lei le ciliegie che arrivano a suo nome in varie redazioni
Quella delle ciliegie è una storia curiosa. Circa 20 anni fa ero presidente del Lions Club Conversano e ho creato il Consorzio Cerase per rilanciare quest'ottima qualità , la Ferrovia, una qualità si dice nata vicino a una ferrovia. Oggi è esportata a prezzi elevati. Non si trova in Italia.
A chi altri manda le ciliegie?
Proprio l'altro giorno ho ricevuto la lettera di ringraziamento del presidente del consiglio Prodi. Ma le mando anche a Berlusconi. Ã una campagna di immagine per il territorio.
Il promo di Telenorba è cantato da Al Bano. Prima da fra Giuseppe Cionfoli. Pare che non ci sia pugliese che non lo conosca...
Pensi che quella canzone ha avuto tanto successo ed è venduta in un cd. Al Bano mi dice che gli chiedono, in Giappone o Germania, di Telenorba, eppure non sanno nemmeno cos'è.
Producete una fiction, L'Ariamara, recitata in stretto barese.
Gli abbiamo dedicato nove prime serate. Un bel successo. Certo, il linguaggio non era comprensibile a tutti i pugliesi, così a volte andavamo con i sottotitoli.
Poi ci sono le telenovelas. Non era passato il tempo?
Trasmettiamo Betty la fea (Betty la cozza, ndr). à fatta in Colombia e l'ho scoperta in un convegno internazionale in Venezuela. Oggi la versione americana rifatta è anche su Italia 1.
Per non parlare di Lino Banfi e della commedia sexy. Un must che non avete mai abbandonato.
Se, Rai e Mediaset comprano tutto, non c'è molto da scegliere.
Il duopolio che incombe
Io non credo che la responsabilità ce l'abbia Berlusconi. C'è l'hanno i politici, che avrebbero dovuto smantellare la Rai con tre reti. Perché poi uno fa l'imprenditore, ed è logico che si faccia tre reti.
E vero che molti albanesi sono venuti in Italia per l'immagine che hanno avuto dalla vostra tv?Noi siano andati in Albania quando era primo ministro Beri-sha. Abbiamo piazzato i nostri apparati nei siti della tv pubblica. Le aziende, però, quasi tutte statali, ci vedevano come stranieri e non ci davano pubblicità .
Anche senza andare in Albania, però, eravate seguiti. Quando trasmettevate Colpo grosso.
In un'indagine dell'epoca Telenorba risultò la tv più seguita. Qualche albanese è andato in carcere perché durante il comunismo era vietato guardare la tv straniera. E noi arrivavamo laggiù durante l'estate per propagazione, senza avere nostri ripetitori. Una persona che ho conosciuto successivamente fu incarcerato perché seguiva i nostri programmi. Aveva l'antenna nascosta nel sottotetto, la polizia sentì dalla strada una canzone di Celentano ed entrò per arrestarlo.
Andrea Secchi
per "Italia Oggi"