Creare una pay tv light e trasmettere telefilm o partite via internet, perché ben presto dal duopolio Rai-Mediaset si passerà a uno tra Sky-Mediaset.
I progetti per il prossimo futuro del Biscione sono molto ambiziosi e, gioco forza, si spingono fino al tentativo di sottrarre clienti (4,2 milioni in tutto) alla tv satellitare di Rupert Murdoch.
E qualcosa si sta già muovendo, anche perché nel mirino c'è un bacino che nell'arco di un quinquennio potrebbe vedere raddoppiato il numero degli spettatori.
Intanto a Cotogno Monzese - dove i ricavi pubblicitari nel 2006 sono stati deboli e c'è pur sempre tra i piedi lo spettro della Gentiloni - si lavora su un non facile restyling della programmazione del digitale terrestre, attività che non ha dato grandissimi risultati.
Si stanno testando canali gratuiti (soprattutto uno all news e un altro dedicato ai vecchi telefilm), e si vuole affiancare all'attuale offerta premium di calcio e film sistemi di pay tv light con canone di poco superiori ai 10 euro mensili.
Dalla Pay tv come dal Biscione smentiscono che sia in atto una guerra:ome quella che si registrò tra la Fininvest di fine anni Ottanta e la Rai di Biagio Agnes.
Dal pranzo di fine giugno tra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch è scaturito un accordo con la fiction e anche la volontà comune di non dissanguarsi in aste all'ultimo rilancio sui diritti del calcio o i cinematografici.
Fatto sta che in via Salaria sono i primi a sapere che è destinato a crescere il livello di conconenza da parte del colosso della tv privata (e in chiaro) italiana.
Appena Mediaset ha congelato e tariffe sul suo pacchetto calcio, non a caso Sky ha risposto con una nuova promozione sport-cinema.Â
Ma per la pay tv le cose sono destinate soltanto a peggiorare, se non riuscirà a far saltare i paletti imposti dalla Ue quando ci fu la fusione tra Tele+ e Stream. Perché a differenza degli italiani, fino al 2012 Newscorp non porrà acquistare diritti in esclusiva per i contenuti sulle piattaforme pay-per-view oppure video on demand.
A Mediaset guardano con relativo ottimismo al futuro. L'acquisizione di Endemol ha permesso una conversione, aprendo il ricco mercato delle factory dei contenuti.
I conti 2006 sembrano lontani, visto che a fine dell'anno in corso l'utile dovrebbe salire a 530 milioni (+5 ver cento) e stanno crescendo i contratti pubblicitari accaparrati da Publitalia 80 dopo la crisi di 12 mesi fa. Ma per raggiungere una migliore prafilazione dell'utenza - indispensabile per sfidare Sky - il gruppo ha deciso di investire anche su internet.
E così stato rinnovato integralmente il portale Mediaset.it saranno trasmesse film, videonotizie, partite di calcio e fiction, accessibili a pagamento o gratis grazie alla visione di spot pubblicitari. Senza contare la necessità di battere sul tempo i conconenti (Rcs e Gruppo Espresso in testa) che sono già mossi sulle Iptv.
Al momento il progetto prevede di produne contenuti "on demand", oltre alla possibilità di rivedere a pagamento (da cui il nome "Rivideo" del servizio) film, episodi delle serie Tv, puntate dei reality show, e da settembre addirittura tre partite di serie A L'operazione punta a riconquistare un pubblico giovane che cresciuto con Italia 1 ama sempre meno la tv.
E si proverà ad allertarlo con prezzi ridotti (99 centesimi di euro per file scaricato il prezzo promozionale fino a settembre). Come ha ricordato direttore di Rti interactive media, Yves Confalonieri, il modello di business è basato più sui ricavi dalla pubblicità che sui quelli dalla sezione pay-per-view. E anche questo vuol dire fare concorrenza a Sky.
Paolo Bozzacchi
per "Indipendente"