Sei mesi fa, al momento di insediarsi, aveva promesso maggior trasparenza e attenzione ai media digitali. E oggi Bruno Chetaille, presidente di Mediametrie -Â l' Auditel francese - come da programma ha dato il via a una profonda riforma che interessa la misurazione dell'audience.
L'investimento previsto per i prossimi quattro anni è di 35 milioni di euro, che serviranno per studiare più a fondo gusti e tendenze dei nuovi pubblici emergenti.
Quindi, digitale terrestre e satellitare in primis, ma soprattutto Adsl e Mobile Tv. Tutti mezzi che da tempo il pubblico considera più "freschi" rispetto alla tradizionale tv analogica, e che - fatti due conti - stanno per darle scacco anche da un punto di vista dei numeri.
A questo proposito, l'annuncio del numero uno di Mediametrie non arriva in un momento casuale. Le emittenti transalpine escono con le ossa rotte dall'ultimo semestre: le quote di mercato di colonne storiche come Tf1, France 2 e M6 sono crollate, mentre assoluto protagonista del piccolo schermo è stato il digitale, in tutte le sue forme, con una penetrazione media del 36%.
Intanto è montata la febbre per la Tv online, con una presenza media di circa 10 milioni di webspettatori al mese, fenomeno questo di certo agevolato da contenuti sempre più articolati e maturi e dalla diffusione della banda larga, che ormai ha raggiunto gran parte del Paese.
Nei mesi scorsi pubblicitari e inserzionisti avevano alzato la voce, accusando a più riprese Mediametrie di disinteresse nei confronti di un'audience sempre più convergente e multimediale.
Ora però Monsieur Chetaille sembra mettere a tacere gli scettici: una grossa fetta dell'investimento servirà per la progettazione dei nuovi meter per la rilevazione incrociata degli ascolti su più piattaforme.
Il loro debutto è previsto per il 2008, mentre già ora si sta lavorando per ampliare il panel di ascolto, allo scopo di rilevare gusti e comportamenti mediatici di circa 5 mila famiglie francesi.
Piero Babudro
per "Il Riformista"