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Reality crudele, addio... e in Europa?

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Fonte: La Stampa

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Televisione
  giovedì, 26 luglio 2007

Una consueta ben dosata trafila d'indiscrezioni e smentite estive accompagna la preparazione dell'unico reality, L'Isola dei famosi, che affronta la sfida dell'autunno.

Ci sarebbe stata una «storica» pace dietro le quinte tra Simona Ventura e Anna Falchi, per il ventilato ingaggio milionario di quest'ultima.

Si riparla dell'inevitabile Loredana Lecciso ma la prima potenziale «bomba» arriva da una Celentano, stavolta la smilza Rosalinda, che promette di ripetere le bizze che a Reality circus garantì l'altra figlia di Adriano.

E dire che ancora risuonano nelle orecchie del 50 e rotti per cento del pubblico italiano i versi della canzone anti-reality del Vate della via Gluck: «Non si gioca coi sentimenti, non ci ho giocato mai...». Parafrasando John Donne, nessun uomo è un'Isola, e nemmeno l'indimenticabile Celentano di Rockpolitik è al riparo da quella dei famosi.

Se ci si vuole proprio sconfortare del tutto, basta dare un'occhiata alle ultime news dal mondo dei reality, che vengono raccolte così puntualmente e criticamente da Pascal Petit (in Italia tradotto nella pagina Tv del prestigioso Internazionale).

Stando a Petit, per rianimare i vari Grandi fratello si procede così: in Francia ogni concorrente difende un segreto intimo, e il più clamoroso sono gli organi genitali di un ermafrodito; in Australia, invece, riprendono i concorrenti pure tutti nudi, nudo integrale.

Nell'Olanda che ha dato i natali al fenomeno mondiale di voyeurismo televisivo siamo alla versione «Gabbia dorata»: i concorrenti si giocano la casa di lusso dove vengono rinchiusi, senza risparmio di colpi.

Negli Stati Uniti, l'intrigante presentatrice Julie Chen non ha esitato a sottoporsi alle garbate canzonature del solito David Letterman, il volto più noto della stessa rete, la Cbs, per lanciare un nuovo Grande fratello dove uno dei 14 concorrenti è addirittura «teleguidato» dal pubblico, che trovatona!

Ma l'inevitabile estremizzazione che corrisponde al declino del fenomeno reality, è ancora poco rispetto all'istinto suicida che sembra guidare certi grandi media. In Italia c'è il nuovo canale SkyVivo che si ostina a produrre di tutto, di peggio, nonostante le percentuali più da tipologia di farina che di share (lo zero virgola zero e rotti).

E' stato appena annunciato, per esempio, il nuovo Gay, straight or taken?, dove la tv offre a una concorrente donna tre incontri al buio con uomini molto diversi: uno solo è single e disponibile, il secondo è già impegnato, l'altro è gay.

Come si legge nell'annuncio su TvBlog: «Si cercano ragazze single, ragazzi single o fidanzati e ragazzi gay con un'età compresa tra i 25 e i 35 anni». Amen. Tanto poi qualche grande giornale dedicherà puntualmente una mezza pagina a questo «nuovo realit-fenomeno», come ad altri presunti di nudo o d'intrigo sessuale, che pure secondo l'Auditel raccolgono magari concretamente qualche centinaio di spettatori.

Ma qualche centinaio proprio, senza le migliaia dopo. Reality crudele, addio: peccato che non se ne accorgano i media.

Paolo Martini
per "La Stampa"

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