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Le aziende editoriali, del resto, non possono non risentire del fattore umano: alla Rai le miglior teste pensanti al potere sono intorno ai 60 anni, se non oltre, e anche Mediaset ormai è un’azienda di «ex» giovani. Anche il più giovane dei più importanti, PierSilvio Berlusconi, festeggia ormai i suoi primi quarant’anni di vita, più di 15 dei quali passati nei palazzacci grigi della tv di Cologno Monzese. A Mediaset, almeno, qualcuno si sforza di studiare con attenzione le mosse della tv americana, di inseguire un po’ con i nuovi canali digitali Premium la nuova offerta di prodotti di qualità . Ma l’America è lontana, dall’altra parte della Luna, come canta giustamente Dalla ormai dagli Anni Ottanta. E negli Stati Uniti siamo alla rivoluzione di Fox, primo network generalista che, grazie soprattutto al prototipo di tutti gli Amici, American Idol, sorpassa persino la Cbs, che ha uno storico calo, meno 16%. La Cbs è risultata dunque penalizzata più di tutti dallo sciopero degli sceneggiatori delle serie di maggior successo, da Csi in giù.
Ancora: negli Stati Uniti, se proprio volete saperlo, si parla di «sorpresa dell’anno» per un telefilm raffinato come Mad Man, che è partito a metà luglio (!) su una rete nuova di zecca (!), l’Amc via cavo. Altro che afose repliche d’estate. Altro che La7 in disarmo e un mercato immobile. È ancor più sconsolante se si guarda al paradosso di Hbo, la tv modello di un intero decennio, che ora vive un momento di crisi. È quasi impossibile trovare prodotti con cui sostituire gli strepitosi telefilm newyorchesi Sex and the City e Soprano, grazie ai quali Hbo ha costruito la base di un clamoroso successo. La saga della famiglia mafiosa ha toccato punte di 18 milioni di spettatori, eppure è stata chiusa appena alla sesta serie. Dei nuovi telefilm di punta non è decollato nemmeno In Treatment, con Gabriel Byrne psicoterapeuta e le storie dei suoi pazienti, nonostante il plauso dei critici.
Ma adesso nessuno si sogna di tornare indietro, di rispolverare i vecchi programmi. Anzi, come spiega un’inchiesta del Guardian, tutti sono convinti che la rinascita di Hbo possa arrivare solo da un nuovo slancio creativo, continuando letteralmente «a prendersi dei rischi». In Italia, a guardare le programmazioni di questo periodo, con la Rai e Mediaset belle addormentate da vent’anni, i rischi dell’innovazione non li prende più nemmeno Sky.
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Paolo Martini
per "La Stampa"
per "La Stampa"