
Che nel 2008 qualcuno aspiri a diventare "signorino buonasera" di per sé fa un po' sorridere, ma Cordeddu non ride: "Questa cosa non mi fa dormire la notte. Facevo l'annunciatore a Eco tv" racconta "ma purtroppo ha chiuso, sono stato licenziato così ho avuto la brillante idea di chiamare Rai e Mediaset, ma si sono messi a ridere. Ho studiato la Costituzione fino a tutte le leggi sul servizio televisivo, la 223 all'articolo 11 dice che tutte le emittenti pubbliche e private devono promuovere azioni per le pari opportunità ".
E via con le carte bollate all'Authority, al suo fianco un avvocato, il professor Paolo Dell'Anno "inizialmente perplesso". "Ma poi mi ha dato ragione, ci sono leggi non derogabili". Quello di Max non è certo il caso di Guglielmo il dentone, mitico speaker interpretato da Alberto Sordi che nel film I complessi vinceva tutti in concorsi ma suscitava perplessità per la dentatura smisurata. Cordeddu, laureato in Scienze politiche a Bologna, otto fratelli, non si considera un Adone ma "gradevole" ("sta alla gente decidere").
"Sono pronto a perfezionarmi, per presentare come le annunciatrici di una volta che avevano classe e stile, anche rinnovando il ruolo. In Germania ci sono gli annunciatori, perché in Italia no?". In Germania il capo del Governo è Angela Merkel, in Italia no, verrebbe da dire.
Rosanna Vaudetti, storica annunciatrice Rai (poi conduttrice e ora attrice nella soap Incantesimo) sorride: "Non è vero che gli uomini sono discriminati: ci sono stati gli annunciatori su RaiTre ma non hanno avuto molto successo. Il mestiere non ha più senso, la gente ha il telecomando sceglie quello che vuole. Prima la presentazione era un rito, non c'erano tanti canali, noi "eravamo" l'azienda... Forse questo ragazzo potrebbe provare con Sky... E poi gli direi di battersi per cose per cui vale la pena".
Oggi la Vaudetti fa l'attrice: "Mi diverto come una pazza, da ragazzina recitavo in una compagnia amatoriale. Sono una persona curiosa, sapevo che non mi sarei fermata agli annunci".
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Silvia Fumarola
per "La Repubblica"
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