Piroso - Vespa, le scuse del direttore di TgLa7 in una lettera aperta
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
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Televisione
sabato, 13 settembre 2008 | Ore: 00:00

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dei programmi informativi di La7, Piroso ha colto l'occasione per attaccare l'ex direttore del Tg1: «Porta a Porta è il programma che ha il pubblico più vecchio di tutti, come il conduttore. Credo che Vespa abbia 64 anni, anche se non è l'età a fare la differenza». Piroso ha poi scherzato con il nome della trasmissione: «Ogni tanto andrebbe chiamata Bocca a bocca, perché avrebbe bisogno di una respirazione artificiale».
Parole prontamente riprese dallo stesso Vespa, impegnato - quasi una coincidenza - nella conferenza stampa di Porta a Porta: «Lo trovo inutilmente offensivo e provocatorio nei confronti del pubblico», ha commentato Vespa, che a sua volta attacca Piroso sugli ascolti: «Il problema è che quando si arriva secondi o terzi...».
Qualche minuto fa, in una lettera aperta scritta di proprio pugno e indirizzata a Bruno Vespa, il direttore del Tg La7 fa un passo indietro e si dice pronto a seppellire l'ascia di guerra. Ecco nella loro interezza le parole di Antonello Piroso.
«Caro Bruno, mi cospargo il capo di cenere e chiedo scusa. Pubblicamente. A te e ai tuoi telespettatori. Lo so, le polemiche tra colleghi sono stucchevoli. Ma nella conferenza stampa di ieri per la presentazione di Omnibus e del nuovo Tg de La7 sono risultato sgradevole. L’anno scorso, quando venisti ospite proprio a Omnibus, ti chiesi di commentare un pesante giudizio formulato su di te da una “grande firma”. Tu rispondesti per le rime. Un’ora dopo la registrazione mi chiamasti, domandandomi cortesemente se potevo tagliare quel passaggio perché eri andato con le parole al di là delle tue stesse intenzioni. La trovai una lezione di stile, e tagliai volentieri. Diciamo che se la conferenza stampa fosse stata in differita, quel passaggio me lo sarei risparmiato. Naturalmente non sono mai stato liquidatorio (“Sei vecchio” ti avrei apostrofato, ma non è vero… che io l’abbia detto, e poi sono ormai un uomo di mezz’età anch’io), anche perché non penso - e questo invece l’ho sostenuto - che un’anagrafe più giovane significhi maggiore preparazione e competenza. Semmai, è spesso vero il contrario. Confermo il giudizio provocatorio sulla Rai, che nell’effervescenza di una pubblica conversazione è finito appiccicato a te: la tv di Stato andrebbe rianimata. Certo, tu potresti replicare: “Voi de La7 pensate ai casi vostri”. Vero, solo che “i casi” della Rai sono pagati anche da noi contribuenti, e quindi… Insomma, caro Bruno: il tuo modo di condurre non è il mio, ma in bocca al lupo comunque. Anche se lunedì sera, da aziendalista quale sono, tiferò per Lerner e “L’infedele"».