Paperissima risponde con una lettera alle insinuazioni dell'Espresso
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa) / Espresso

Nelle ultime due settimane sono stati vinti 1.233.000 euro e da inizio programma (poco più di due mesi) 4.117.503 euro, tutti soldi dei contribuenti. Senza contare per esempio, che da domenica 23 novembre, giorno in cui sono stati vinti per la terza volta da inizio stagione i 500.000 euro, i pacchi più ricchi sono arrivati fino alle battute finali del programma praticamente ogni giorno. Strano no?
Quindi, caro direttore, consiglierei al suo articolista di riflettere su chi escogita trucchetti per alzare i dati di ascolto e soprattutto di guardare la televisione prima di decidere di scriverne.
"Consigli per Pier Silvio" - L' Espresso, 28 Novembre 2008
A loro non si può dire di no. Sono le star di Mediaset che tengono in piedi il traballante palinsesto di Canale 5. Con la forza dei loro successi ottengono privilegi negati ad altri e costringono il vertice di Cologno, Pier Silvio Berlusconi in testa, a cedere a piccoli e grandi ricatti. Prendiamo Antonio Ricci: il fustigatore delle marachelle altrui, pur di non mostrare che il suo show 'Paperissima' perde ascolti, gioca con i dati Auditel.
Non solo ha voluto dividere in due la trasmissione chiamando l'ultima parte (meno seguita) 'Paperissima Sprint' e scorporandola dunque dal computo dei risultati del programma, ma nel suo show non c'è, come invece succede negli altri programmi Mediaset, il break pubblicitario delle 21 e 30, quello più remunerativo di tutto il palinsesto.
In questo modo aumentano gli ascolti (perché durante i break molti spettatori cambiano canale), ma si perdono milioni di euro, che poi l'azienda deve recuperare da qualche altra parte.
Stessa cosa l'ha voluta Maria De Filippi: nonostante il grande successo, 'C'è posta per te' ha meno break degli altri show in onda sulla stessa rete: cinque invece dei sette consueti per una trasmissione che dura oltre mezzanotte. E Paolo Bonolis? Insiste nel braccio di ferro, con l'obiettivo di ottenere la libertà di lavorare anche con altre emittenti (oltre alla conduzione del Festival di Sanremo) nonostante l'esclusiva che lo lega all'azienda per altri due anni.
L.Q.
per "L'Espresso"