Non è frequente che un conduttore festeggi le nozze d'argento con la sua trasmissione: ma è quello che è accaduto fra Maurizio Costanzo e il suo 'Maurizio Costanzo Show', il più longevo programma della tv italiana, oltre 25 anni di messa in onda. Vero genio televisivo, Costanzo in questo lunghissimo periodo ha sempre saputo rinnovare il suo talk-show in modo tale che, pur restando apparentemente uguale, fosse sempre al passo con i tempi. Di qui il grande e costante successo.
Del resto è naturale che un uomo come Costanzo, da sempre attento osservatore della "commedia umana", abbia cercato di riprodurre attraverso gli ospiti del suo show proprio il fluire della realtà: mai uguale a se stessa, ma diversa con le sue grandezze e miserie, eccessi e pudori, esagerazioni e minimalismi. Ma come ha cominciato Maurizio Costanzo il suo eccezionale percorso?
Lei ha iniziato come giornalista di Paese sera: ricomincerebbe da lì?
"Sì, certo, ricomincerei proprio da li".
Che cosa può dire ai molti giovani che vogliono debuttare nel giornalismo?
"Che si devono armare di pazienza e di grande umiltà".
Come si possono superare tutti i sacrifici che la carriera di giornalista comporta?
"Non c'è altra strada se non quella di desiderare fortemente di fare un certo lavoro e quindi qualunque sacrificio si supera grazie all'entusiasmo".
Lei è stato un innovatore della televisione, ha inventato il primo talk-show: come è passato dalla comunicazione giornalistica a quella televisiva? E quali difficoltà ha trovato?
"Casualmente, cominciando a fare l'autore prima per la radio e poi per la televisione. Tutto è successo senza una strategia".
Il pubblico di quegli anni come rispondeva?
"Bè, con milioni di telespettatori non essendoci ancora, o essendo agli albori, la televisione commerciale".
Che cosa migliorerebbe oggi in tv?
"E' un discorso molto lungo, quasi impossibile da fare. Comunque, ritengo che sarebbe da immaginare un nuovo palinsesto alternativo".
Lei ha sempre sostenuto che per fare tv ci vorrebbe la patente... Facendo un bilancio delle cose fatte, quali secondo lei sono state importanti, quali invece cancellerebbe?
"Mi rimane sempre difficile dire quello che rifarei o non rifarei. Ma, più o meno, rifarei tutto perché certamente anche i programmi risultati a verifica meno felici erano pensati e realizzati in buona fede".
Lei ha sempre fatto tv da grande professionista: altri invece non hanno mai preso "la patente": come si può arrivare ai suoi traguardi?
"La patente è di grande importanza. Quando lo dico, molti approvano, ma molti scuotono il capo. Forse perché non sono mai riusciti a prenderla".
Oggi lei è considerato un uomo di potere per i suoi rapporti d'amicizia con i potenti di entrambi gli schieramenti...
"Ho ripetuto sino alla stanchezza che il potere ce l'ha chi dà ordine di accendere la telecamera sul volto. Come me ce l'ha il direttore di questo giornale nel concedere all'intervistatore la pubblicazione dell'intervista".
Riguardo al suo privato, lei ha collezionato quattro matrimoni e una lunga convivenza: si ritiene fortunato o sfortunato in amore?
"Io mi ritengo fortunatissimo in amore, quasi un miracolato".
Recentemente ha fatto dono a sua moglie Maria De Filippi della maggioranza della sua società Fascino; ha ragione chi sostiene che Maria abbia, sia in casa che nel lavoro, le leve del comando?
"E' una delle tante sciocchezze che, negli anni, sono state dette su di me e su Maria. Sappiamo ambedue dove e come muovere le leve del comando".
Ad agosto ha compiuto 70 anni: un traguardo importante e adatto ai bilanci...
"Certo, un traguardo importante, se si è in vita. I bilanci si fanno tutti i giorni o non si fanno mai. Io sono per 'tutti i giorni'".
Insomma, non ha niente da rimproverarsi?
"Molte cose, forse più di quelle che lei immagina".
Quale ruolo trova più congeniale, quello di padre o di nonno?
"Certamente quello di padre, anche se il ruolo di nonno è molto più comodo".
Delusioni professionali e private?
"Costantemente ci s'imbatte, purtroppo, in delusioni. Quelle che mi feriscono di più sono determinate da personaggi con i quali ho lavorato per molti anni e poi, all'improvviso, la pellicola si rompe irreversibilmente".
Ritornerà in Rai prima della fine della sua carriera?
"Lo pensavo anch'io: ma non sarà certo una persona che deciderà la fine della mia carriera...".
Tommaso Gandino
per "Diva e Donna"