Dopo il Tapiro a Mara Venier, stasera premiata da Striscia Simona Ventura
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)

Dopo che Mara Venier è stata messa sotto inchiesta dall’Antitrust per i gioielli firmati da lei stessa indossati in tv, la Ventura ha commentato: “Sono più che tranquilla. Sì, ho indossato le tute in televisione, però ho una consulenza stilistica, non sono testimonial. Le tute sono un prodotto che io creo insieme a Federica De Pompeis ma non ci sono marchi visibili. Le metto nella vita e anche in tv, non nelle trasmissioni importanti”.
La presentatrice, in merito ai monili esibiti nel programma da lei condotto, ha dichiarato: “Faccio pubblicità a una società di gioielli ma non sono quelli che indosso in trasmissione. Con un’altra casa ho un contratto per eventi: mi piacciono i loro gioielli e li metto quando ho voglia senza percepire denaro, in cambio di eventi che faremo nel 2009”.
Ieri sera Mara Venier intercettata da Valerio Staffelli aveva dichiarato: “Io sono arrabbiata con Catricalà perché vuole che vada in onda in mutande, sono per la legge, però me la si deve spiegare. L’importante è che qualcuno ci spieghi cosa possiamo mettere e cosa no. Io sono la testimonial, è vero, ma non sono pagata per indossare i gioielli in tv. Io metto le cose che mi piacciono: Dott. Catricalà, mi dia delle spiegazioni, mi convochi, mi dica. Vogliamo essere a posto con la nostra coscienza.
Riflettendo sulla disposizione dell’ Antitrust la conduttrice aggiunge: “Per esempio Gigi d’Alessio non può andare in tv a promuovere un suo disco ma dovrà andare a promuoverne uno di Albano e Albano uno di Morandi. Vespa dovrà andare a promuovere un libro di qualche altro scrittore…c’è un gran casino. Credo facciate molto bene con questa inchiesta, vi chiedo di proseguire perché di materiale ne avete tantissimo. Valeria Marini indossa in televisione i suoi vestiti, i suoi costumi e Simona Ventura disegna tute…”.
Mara conclude con un appello al presidente dell’Antitrust: “Signor Catricalà vogliamo chiarezza”.