Piero Angela stasera su Raitre con ''Il segreto di Leonardo''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
"Ho notato che c'era un disegno di Leonardo da Vinci nascosto tra le parole della decima pagina del suo Codice del volo degli uccelli. Ho pensato fosse lui". Ha iniziato così Piero Angela a raccontare la scoperta al centro dello speciale 'Il Segreto di Leonardo', in onda stasera alle 21.30 su Raitre.
"Ero andato a trovare il mio amico, il professor Pedretti, un esperto di Leonardo che insegna all'università di California a Los Angeles - ha detto Angela -. Quando mi sono accorto del disegno che stava sotto le parole della pagina del quaderno proposi una specie di restauro per estrapolarlo. Grazie anche ad un lavoro di grafica della Rai è venuto fuori un personaggio rinascimentale".
A presentare lo speciale anche il direttore generale Rai Claudio Cappon: "La lunga collaborazione tra la Rai e Piero Angela ha sempre dato e continua a dare frutti preziosi. Inoltre, Angela conferma la sua importante operazione di divulgazione scientifica e culturale per il nostro Paese".
Con Angela e Cappon, anche il direttore di Raitre Paolo Ruffini e il gruppo di collaboratori di Angela, come il regista dello speciale Michelangelo Pepe. "Estrapolando il disegno a sanguigna - ha spiegato Angela - ne è uscito un ritratto di uomo rinascimentale. Ho pensato, data la somiglianza, che si potesse trattare dello stesso Leonardo. Quindi, abbiamo fatto degli accostamenti con altri ritratti di Leonardo e principalmente con il suo celebre autoritratto. Poi, anche grazie al lavoro grafico della Rai, abbiamo condotto alcune analisi tecnologiche e, in seguito, applicato le tecniche di invecchiamento e ringiovanimento. E' stato impressionante trovarsi di fronte ad una somiglianza spaventosa, quasi si trattassero di due fratelli".
Ad eseguire i processi di invecchiamento e ringiovanimento dei disegni è stato il Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma. "Abbiamo chiesto l'opinione anche di un chirurgo maxillo-facciale - ha continuato il conduttore - che ha letto i due volti ritenendo possibile appartenere a due epoche di uno stesso uomo".
Una scoperta che ha "molti punti esclamativi ma tantissimi interrogativi - ha aggiunto Angela -. Sulla data, ad esempio, non riusciamo ad avere un anno preciso. Abbiamo intuito che, grazie agli altri disegni presenti nelle otto pagine centrali di questo codice, Leonardo ha lavorato su questi fogli tra il 1482 e il 1489, cioé quando era a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro. Poi questi fogli sono stati 'reciclati' dal pittore per scrivervi il codice". Piero Angela non ha voluto dare una sua opinione sull'autenticità del disegno del Codice del volo degli uccelli, ma ha detto: "é un lavoro che lasciamo agli esperti. Per ora, oltre al professor Pedretti, anche qualche altro esperto ha ritenuto essere una scoperta importante".
LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA:
Il programma è la storia di una sorprendente scoperta: quella di un disegno autentico di Leonardo, mai visto prima d’ora, che riemerge dopo 5 secoli da un suo quaderno di appunti. E’ il ritratto di un uomo rinascimentale, dagli occhi chiari e i capelli lunghi, con il mento ornato da una leggera barba e lo sguardo assorto.
Chi è quest’uomo? Al di là dell’importanza della scoperta di un nuovo disegno originale del grande genio del Rinascimento, potrebbe addirittura trattarsi di un suo autoritratto in età più giovanile?
E’ la domanda che mi sono posto sin dall’inizio, dopo aver visto riaffiorare questo volto. Il programma è un’indagine per cercare di rispondere anche a questa domanda.
Ma da dove viene fuori questo ritratto? Da uno dei più celebri quaderni di Leonardo, il cosiddetto Codice del volo degli uccelli conservato alla Biblioteca Reale di Torino. Si trova nel verso del foglio 10 ed è un disegno in “sanguigna”, nascosto sotto la fitta scrittura.
Tra le righe spunta soltanto un naso rosso, e il disegno è talmente ricoperto dal testo in inchiostro nero che da sempre è passato inosservato. Il foglio è raramente riprodotto e solo per evidenziare quello che vi è scritto sulla possibilità del volo planato. Ho visto per la prima volta questa pagina in un fac-simile del Codice pubblicato dall’editore Giunti, in una preziosa edizione tirata in pochi costosissimi esemplari. Ero a casa del Professor Carlo Pedretti, una delle massime autorità mondiali in studi leonardeschi e docente da quasi 50 anni all’Università di California a Los Angeles. Ero andato a trovarlo per preparare una serie di “appuntamenti con Leonardo” destinati alla nuova edizione di “Ulisse, il piacere della scoperta”.
Appena vidi quel naso rosso spuntare tra le righe capii subito che sarebbe stato possibile far riemergere il ritratto. Dissi al Professor Pedretti che con ogni probabilità si sarebbero potute “virare” le scritte nere in bianco, per poi portarle al colore della carta. Infine ricollegare tra loro le linee mancanti nel disegno. Il Professor Pedretti fu subito convinto di questa operazione. Mi disse anche che lui stesso, nel 1975, aveva tentato di fare riemergere quell’immagine con un procedimento foto-meccanico ma a quel tempo la tecnica non era adeguata.
La pagina venne trasferita su disco e la portai nel laboratorio di grafica della RAI, dove con il grafico Giovanni Stillitano cominciammo un lungo, paziente e minuzioso lavoro durato mesi per ritrovare le linee giuste da completare, compiere un restauro molto accurato, e infine realizzare una serie di elaborazioni delle immagini ritrovate.
Il programma racconta dettagliatamente questa storia e mostra soprattutto quanto il personaggio assomigli a Leonardo.
Infatti, poco dopo il ritrovamento del volto provai, in modo molto artigianale, con forbici e colla, a invecchiare il volto ritrovato e inserirlo dentro la chioma e la barba del celebre autoritratto: mi vennero i brividi ... Assomigliava a Leonardo come un fratello gemello!
Cominciarono così le elaborazioni elettroniche per realizzare in modo più preciso questo invecchiamento, attraverso un morphing graduale. Il risultato, davvero impressionante, è quello che si può vedere ora nel programma televisivo.
Mi venne a quel punto l’idea di compiere anche il processo inverso: cioè partire dal celebre autoritratto di Leonardo e “ringiovanirlo”: se si trattava dello stesso uomo avrei dovuto trovare anche in questo caso una stretta somiglianza tra il ritratto ritrovato e il Leonardo ringiovanito. Era la controprova. Anche in questo caso, come mostrerà il programma televisivo, la somiglianza risultò sorprendente.
Per avere conferma della correttezza delle nostre tecniche di invecchiamento e ringiovanimento, mostrai il lavoro svolto a un noto chirurgo estetico, il Professor Giuseppe Leopizzi di Roma, e ai tecnici del laboratorio del RIS di Roma, il reparto di investigazione scientifica dei carabinieri: la loro risposta fu che il procedimento adottato era quello giusto.
Al fine di realizzare un confronto più coerente tra immagini di diversa età, chiesi al Professor Giorgio Iannetti, ordinario alla Sapienza e chirurgo maxillo-facciale al Policlinico Umberto I, se era giusta la mia impressione che al Leonardo dell’autoritratto mancassero dei denti anteriori, e la risposta era stata sì.
Ma la risposta più documentata e significativa è arrivata recentemente dalla relazione tecnica del RIS di Roma, diretta dal tenente colonnello Luigi Ripani, che, a conclusione di un esame antropometrico, ha affermato quanto segue: “Le similitudini riscontrate tra le immagini a confronto consentono di esprimere un giudizio di COMPATIBILITA’, tale da ritenere ragionevole che le stesse ritraggano il medesimo soggetto”.
Per concludere ecco infine il parere espresso dal Professor Pedretti su questo lavoro e sulla possibilità che il disegno ritrovato possa essere effettivamente un autoritratto di Leonardo da Vinci: “Io ne sono perfettamente convinto. Qui abbiamo a che fare con delle immagini che hanno le carte in regola. Io sono profondamente gratificato dai risultati di questa operazione; chiederei semplicemente di riflettere, di consultarmi con gli amici e i colleghi. Io mi sento profeta facile nel predire che questa sarà una delle acquisizioni più importanti nello studio di Leonardo, nello studio della sua immagine e anche, direi, nello studio del suo pensiero."
Rimane un punto da chiarire. A che epoca risale il ritratto nascosto sotto la scrittura? Il quaderno viene datato 1505, ma il ritratto è stato ovviamente realizzato prima che Leonardo vi scrivesse sopra. Quanto tempo prima?
Negli 8 fogli centrali del quaderno appaiono altri sei piccoli disegni in sanguigna che non hanno attinenza con il volo degli uccelli, alcuni sono addirittura rovesciati, e tutti sono ricoperti dalla scrittura. E’ evidente che si tratta di vecchi fogli riutilizzati. Quanto vecchi? Difficile dirlo. Ma tra questi disegni ci sono due foglie di gelsomoro, l’albero su cui si allevano i bachi da seta. La seta era una ricchezza per Milano e il gelsomoro era uno degli stemmi personali di Ludovico il Moro. Leonardo visse molti anni a Milano, tra il 1482 e il 1499, e fu a lungo ospite di Ludovico il Moro (molti anni prima, quindi, nel 1505).
Come ha detto il Professor Pedretti occorre ora un confronto tra studiosi per approfondire meglio i vari aspetti di questo ritrovamento e cercare di rispondere a certe domande che rimangono in sospeso.