News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: La Stampa

La materia è incandescente, essendo i Telegatti un appuntamento sempre seguitissimo, con il suo apparato di mondanità, di premiati e premiatori, di tappeti rossi, di toilette sgargianti. Il fatto che saltino è un po’ come se, su Raiuno, saltasse il Festival di Sanremo.
Nessuno, né a Sorrisi e Canzoni, né a Canale 5, è disposto a fare previsioni, ma una cosa è certa: che questa primavera se ne andrà senza la consegna dell’ambita statuetta. Che fretta c’era, maledetta primavera. Nessuna fretta, evidentemente.
Questa del 2009 sarebbe stata l’edizione numero venticinque del premio. Si parlava da tempo di una festa particolare, ricca di ospiti internazionali. E le feste particolari, si sa, sono costose. «Non pareva elegante - si sostiene - che in un momento difficile per tutti, su Canale 5 andasse in onda una manifestazione grondante opulenza, divi e felicità». C’è poco da stare allegri, in effetti, ma la realtà appare lievemente diversa. Non tanto, o non soltanto, il rispetto per il pubblico: «panem et circenses» sono sempre stati una medicina adatta a ogni tempo di crisi. Quanto, più realisticamente, la mancanza di denaro per chiamare le stelle straniere. E, magari, pure per pagare i conduttori.
La pubblicità diminuisce. Gli sponsor non sono più disposti a finanziare manifestazioni, e programmi, che non rendono come una volta. Sempre tenendo conto che i telespettatori sono considerati clienti. Adesso i potenziali acquirenti sono potenziali dissidenti. E in questo quadro una marcia indietro è comprensibile. Nemmeno negativa, alla fine. La scelta di non organizzare i Telegatti, soprattutto in una versione particolarmente lussuosa, può essere «venduta» come una forma di rispetto nei confronti del pubblico. Una decisione virtuosa. Un fioretto. Senz’altro è un risparmio per l’editrice.
Canale 5 senza Telegatti è un po’ come Raiuno senza Sanremo: si è visto d’altronde che il Festival di quest’anno, assai riuscito negli ascolti, si è chiuso però con il bilancio in rosso. Meno sponsor ad appesantire lo spettacolo, meno soldi incassati, ma gradimento maggiore da parte del pubblico. È una vecchia regola: quando si vuole aumentare l’audience, si diminuisce la pubblicità. Solo che, di questi tempi, la pubblicità non diminuisce per scelta editoriale, ma per inevitabile contrazione.
Quali potevano essere i conduttori, quest’anno? Pippo Baudo o Michelle Hunziker o Gerry Scotti? E se invece si fosse pensato a Fiorello, il cui spettacolo teatrale sarà trasmesso da Sky? Fiorello è andato di recente a parlare con Berlusconi, non è impossibile pensare che un accordo potesse prevedere proprio la conduzione del Telegatto, che dura una sera sola e dunque non impegna la superstar per troppe puntate. E se Fiorello fosse libero soltanto a fine anno? E se costasse troppo? Nel dubbio, una bella sospensione. E tutti i premiati, che alla statuetta tengono tantissimo, figuriamoci a quella dei 25 anni, dovranno rimandare la loro gioia e la collocazione della dorata bestiola sulla mensola del camino.
Alessandra Comazzi
per "La Stampa"