News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Libero
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Televisione
sabato, 14 marzo 2009 | Ore: 00:00

Un crossover, un incrocio, un inciucio che ti fa strizzare gli occhi a fessura davanti al piccole schermo. C'è la De Filippi... ma su che canale è? La stura, il via alle danze, l'inizio di "Raiset", l'ha dato proprio il Festival di Sanremo con Paolo Bonolis (Mediaset) che ha invitato la signora di Amici (Canale 5), alla kermesse di Raiuno, nella quale ha trionfato Marco Carta (quindi Amici, quindi Canale 5).
L'ultimo caso macroscopico di democrazia, di sospetta trasversalità catodica è stato quello di Fiorello. In partenza per Sky, osannato da Raitre, intervistato da Raiuno, collegato su Raidue (a X Factor) e premiato sulla rete di Marano da Valerio Staffelli (Striscia la notizia, Canale 5). Praticamente una maratona unificata epocale. Ma in mezzo, nel frattempo, è tutto un fiorire di scambi minori .

A cosa si debba tanta agilità di palinsesto, non è del tutto chiaro. I detrattori di Berlusconi la attribuiranno certo al fatto che ormai la tv, tutta la tv, ha un solo "padrone". I non detrattori (e bene informati), attribuiscono il fenomeno allo strapotere di agenti e artisti in una tv priva di contenuti. Dove chi va in video conta più del contenitore. Bei tempi quelli in cui, a comandare, era chi stava nell'ombra, chi muoveva le sorti della tv da dietro le telecamere. Oggi i direttori di rete, che un tempo avevano facoltà di porre il diritto di esclusiva sui propri personaggi, si trovano ad assecondarne le loro volontà.
La rete televisiva, oggi, è diventata come l'appartamento di un conoscente disponibile. Quello che fa le feste, ti invita e ti concede inviti a tua volta. "C'è un party, vieni con chi vuoi". Anche se la casa non è tua. Così la potentissima Ventura può invitare l'amico Fiorello, la potentintissima Maria può invitare l'amico Paolo... e così via.
Con pessima pace dei direttori di rete. Con pessima pace della Sipra che, essendo la concessionaria della tv pubblica, a livello di raccolta ha già molti più paletti rispetto a Publitalia e certo non va in brodo di giuggiole all'idea di ospitare (e di conseguenza far pubblicità) ai divi della concorrenza.
Valeria Braghieri
per "Libero"
per "Libero"