Il nuovo cda Rai alle prese con le nomine, la crisi degli spot e l'ascesa di Sky
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
I CONTI E LA CRISI DEGLI SPOT - Dopo i tagli da 110 milioni decisi dal precedente cda per il budget 2009, il dg uscente Claudio Cappon ha varato una ‘manovra aggiuntiva’ da 60-70 milioni: “ulteriori sacrifici” per far fronte al peggioramento del quadro economico - interventi che il nuovo vertice dovrà gestire - dopo la gelata di fine anno che ha provocato una contrazione della raccolta pubblicitaria intorno al 4% (pari a una perdita di circa 40-50 milioni). Grazie alle correzioni la spesa, la Rai - che non ha debiti - dovrebbe chiudere il 2008 con risultati in equilibrio: si parla di un sostanziale pareggio o comunque di un rosso inferiore ai 10 milioni.
LE NOMINE - Sono sempre tra i capitoli più caldi a ogni cambio di management. I rumors parlano di uno o più vicedirettori generali - tra i nomi circolati nei giorni scorsi, quelli di Antonio Marano, Guido Paglia, Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei e del vice dg uscente Giancarlo Leone - ma soprattutto di avvicendamenti alla guida di testate e reti. Tra le caselle più importanti, il Tg1, per il quale sarebbero in corsa Maurizio Belpietro e Mauro Mazza, e Raiuno, la cui direzione è ancora ad interim nelle mani di Fabrizio Del Noce, anche responsabile di Rai Fiction dalla scorsa estate.
LA GUERRA DELLE PIATTAFORME - Si combatte a colpi di star - come Sky che punta sempre più sull’intrattenimento e sui big, da Fiorello a Lorella Cuccarini e (forse) ad Adriano Celentano - ma anche di accordi commerciali. A fine giugno scade il contratto per i canali di Rai Sat, che frutta a Viale Mazzini tra 50 e i 60 milioni di euro: sarà l’occasione per la tv pubblica per decidere se restare sul satellite anche con i canali generalisti o puntare tutto su Tivù, la nuova piattaforma satellitare creata con Mediaset e Telecom Italia Media, che sarà operativa a giugno. Per lasciare le mani libere al nuovo vertice, il vecchio ha disdetto il contratto che obbligava l’azienda a usare la tecnologia di criptaggio Nds di Sky. Intanto la tv di Murdoch ha chiesto di inserire Rai 4, gioiellino del digitale terrestre, nel bouquet satellitare.
LO SVILUPPO DEl DIGITALE - La Rai si è rilanciata sul digitale terrestre con nove canali (e Rai 5 in arrivo in autunno) e sul web. Servono però nuovi investimenti, stimati in 150 milioni, per il cammino verso lo switch off, che quest’anno coinvolgerà anche Piemonte (il passaggio è previsto tra maggio e ottobre), Lazio (tra giugno e novembre) e Campania (tra settembre e dicembre). Un po’ di ossigeno è arrivato con l’aumento del canone 2009 (da 106 a 107,5 euro), che porterà circa 25 milioni in più, ma resta il problema dell’evasione intorno al 27%: un fronte sul quale il governo è pronto a impegnarsi, per esempio agganciando la tassa ad altri parametri.