Quando l'Italia si trovava al Roxy Bar: 25 anni fa nasceva Videomusic
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: La Stampa
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Televisione
mercoledì, 08 aprile 2009 | Ore: 00:00

Erano tempi di voglia di sperimentare, nel centro di produzione di Barga, che mandava in onda sulle frequenze di Elefante Tv, sotto la luce di una M verde squillante, disegnata da Graziano Gregori: «Ogni volta che si parla di Videomusic si parla di me, in realtà è nata da un gruppo di persone, il mio babbo Guelfo, presidente, e Pier Luigi Stefani». Il primo videoclip mandato in onda fu All Night Long di Lionel Richie. Dice Mariolina: «Fummo i primi a dare speranza alla musica nera: Mtv era nata per i giovani, ma forse per l’America benpensante il nero non andava agli inserzionisti, e solo dopo molto tempo ospitò artisti neri. Lionel Richie ci fu così riconoscente, che quando anni dopo le reti si combattevano a colpi di esclusive, e Richie imbroccò un altro hit, decise di darcelo, perché eravamo stati i primi a ospitare un nero».
Marcucci, che da quell’epoca è stata prima vicepresidente della Regione Toscana e poi editore dell’Unità, ora è presidente della Fondazione Europea Robert Kennedy, ha altre primogeniture epocali da rivendicare per Videomusic: «Il valore giovanile non esisteva nelle emittenti, i giovani non erano considerati dagli inserzionisti. Abbiamo avviato il fenomeno». Videoclip, programmi musicali stravaganti. Scorrevano Club Tropicana dei Wham!, Soul Kissing di David Knopfler, Rock the Casbah dei Clash.

Ma Mariolina ama ricordare appuntamenti audaci: «Abbiamo dato il primo appoggio a Nelson Mandela, con una maratona di 18 ore sui temi dell’apartheid e dei diritti civili, e un concerto a Londra per la sua liberazione: e per la prima volta, grazie a Enrico Mentana, allora agli Speciali del Tg2, ci fu uno speciale news sulla Rai, che utilizzava quella musica come linguaggio». La discografia li teneva d’occhio: li contattarono per sapere se il disco sul Live Aid era da pubblicare o no, chiesero loro se Springsteen era da lanciare in Italia. La tv collaborò a portare Zucchero al Mifed di Cannes, Sting fuoruscito dai Police fece un successone in 12 date in Italia: «E lui scoprì la Toscana con me, s’innamorò della tenuta di San Rossore», ricorda la Marcucci.
Poi, nel ’95, la vendita a Cecchi Gori: «Per il mercato pubblicitario non bastava un solo canale, e avevamo tentato di fare una proposta per l’acquisto di Tmc. Ma Mediobanca non ci prese in considerazione e arrivò Cecchi Gori: la legge diceva che chi ci comprava doveva già essere concessionario nazionale, e lui non avrebbe potuto comprare se non ne avesse avuta già una. Gli unici eravamo noi, in grosse difficoltà. Ma a Cecchi Gori della musica non fregava nulla...». E a Mariolina sì, tant’è che s’è buttata sul Music Hotel: «Cosa c’è di più bello, quando ti chiudi in camera dopo una giornata di lavoro? Ascoltare chi ti piace».
Marinella Venegoni
per "La Stampa"
per "La Stampa"
Un'esibizione dei Litfiba a "Roxy Bar" nel 1995