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Erano tempi di voglia di sperimentare, nel centro di produzione di Barga, che mandava in onda sulle frequenze di Elefante Tv, sotto la luce di una M verde squillante, disegnata da Graziano Gregori: «Ogni volta che si parla di Videomusic si parla di me, in realtà è nata da un gruppo di persone, il mio babbo Guelfo, presidente, e Pier Luigi Stefani». Il primo videoclip mandato in onda fu All Night Long di Lionel Richie. Dice Mariolina: «Fummo i primi a dare speranza alla musica nera: Mtv era nata per i giovani, ma forse per l?America benpensante il nero non andava agli inserzionisti, e solo dopo molto tempo ospitò artisti neri. Lionel Richie ci fu così riconoscente, che quando anni dopo le reti si combattevano a colpi di esclusive, e Richie imbroccò un altro hit, decise di darcelo, perché eravamo stati i primi a ospitare un nero».
Marcucci, che da quell?epoca è stata prima vicepresidente della Regione Toscana e poi editore dell?Unità, ora è presidente della Fondazione Europea Robert Kennedy, ha altre primogeniture epocali da rivendicare per Videomusic: «Il valore giovanile non esisteva nelle emittenti, i giovani non erano considerati dagli inserzionisti. Abbiamo avviato il fenomeno». Videoclip, programmi musicali stravaganti. Scorrevano Club Tropicana dei Wham!, Soul Kissing di David Knopfler, Rock the Casbah dei Clash.
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Ma Mariolina ama ricordare appuntamenti audaci: «Abbiamo dato il primo appoggio a Nelson Mandela, con una maratona di 18 ore sui temi dell?apartheid e dei diritti civili, e un concerto a Londra per la sua liberazione: e per la prima volta, grazie a Enrico Mentana, allora agli Speciali del Tg2, ci fu uno speciale news sulla Rai, che utilizzava quella musica come linguaggio». La discografia li teneva d?occhio: li contattarono per sapere se il disco sul Live Aid era da pubblicare o no, chiesero loro se Springsteen era da lanciare in Italia. La tv collaborò a portare Zucchero al Mifed di Cannes, Sting fuoruscito dai Police fece un successone in 12 date in Italia: «E lui scoprì la Toscana con me, s?innamorò della tenuta di San Rossore», ricorda la Marcucci.
Poi, nel ?95, la vendita a Cecchi Gori: «Per il mercato pubblicitario non bastava un solo canale, e avevamo tentato di fare una proposta per l?acquisto di Tmc. Ma Mediobanca non ci prese in considerazione e arrivò Cecchi Gori: la legge diceva che chi ci comprava doveva già essere concessionario nazionale, e lui non avrebbe potuto comprare se non ne avesse avuta già una. Gli unici eravamo noi, in grosse difficoltà. Ma a Cecchi Gori della musica non fregava nulla...». E a Mariolina sì, tant?è che s?è buttata sul Music Hotel: «Cosa c?è di più bello, quando ti chiudi in camera dopo una giornata di lavoro? Ascoltare chi ti piace».
Marinella Venegoni
per "La Stampa"
per "La Stampa"
Un'esibizione dei Litfiba a "Roxy Bar" nel 1995