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Nell'occasione non si è potuto non toccare l'argomento satira in tv, molto attuale negli ultimi tempi, e ricordando le parole del premier Berlusconi da Sofia, a sette anni di distanza dal famoso "editto bulgaro", Luttazzi ha detto: «In questi sette anni sono andato a letto presto. Vale la pena ricordare che l'editto riguardava la Rai all'epoca e da allora non ci ho più rimesso piede. Avevo un programma televisivo che era la versione italiana del Letterman Show, è stato interrotto e da allora non ho più potuto rifarmi. Mi dispiace molto perché sono capacino a fare le mie cose e mi dispiacerebbe non poterlo fare in un futuro. Ma io sono ottimista, come dicevano i Rolling Stones il tempo è dalla nostra parte. Ed è una coincidenza fortunata il fatto che io sia qua (in Rai, ndr) e lui a Sofia, in Bulgaria... Ciao Silvio...».
Nel proseguo dell'intervista parole dure nei confronti della politica che impedisce la vera satira non solo in tv, ma anche nei teatri: «Fare satira è facilissimo.. posso farla nel mio sottoscala tutti i giorni. Il problema è arrivare ai luoghi di comunicazione di massa, la televisione in particolare che è quella più potente in Italia. Non a caso Berlusconi la presidia mano militari. A teatro ultimamente ci sono molte difficoltà anche lì, perché regioni intere ti proibiscono di arrivarci. C'è un controllo politico anche sulle programmazioni teatrali, sui cartelloni, direttamente o indirettamente attraverso le banche e le pubblicità. Arrivi per esempio in località come Parma l'anno scorso con il mio monologo spostato a 20 km da Parma perché c'erano le elezioni amministrative. Andai in un teatro più piccolo, con anche un danno economico. Il problema è quindi arrivare anche in teatro, da dove poi si può dire ciò che si vuole, perché la satira è un diritto costituzionale in tutti i paesi democratici».
La conclusione di Luttazzi è però ancora una volta per la televisione: «La cosa anomala per l'Italia è che non puoi farlo liberamente in televisione. Questa è un'anomalia che va denunciata, perché i miei colleghi coetanei in Francia, in Inghilterra, in America si divertono tantissimo a fare battute di satira sull'attualità e sui potenti delle loro nazioni. Noi in Italia ne siamo impediti in televisione... è un guaio».
Il video con l'intervista completa è disponibile qui di seguito: