
Ciao Darwin, istruzioni per l'uso: su La5 il backstage dello show di Bonolis
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
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Televisione
martedì, 25 maggio 2010 | Ore: 00:00
“Ciao Darwin 6” è stato un grande successo. Sicuramente il successo di Paolo Bonolis e di Canale 5. Ma è stato anche il successo delle oltre 150 persone che hanno contribuito a realizzarlo.
Quando 7 milioni di telespettatori decidono di seguire ogni settimana “Ciao Darwin 6”, scelgono il più talentuoso e versatile tra i conduttori della televisione; scelgono una rete, ma non sanno di scegliere anche il lavoro di una squadra produttiva e creativa che da forma e voce agli imput autorali e dell’emittente.

“Jungle Red” è il logo della società, (‘Rosso Jungla come la lacca per unghie, tormentone simbolo del film di George Cukor, “Donne”), costituita due anni fa da due giovani professioniste, Sonia Bruganelli e Mavi Virgili, motori di “Istruzioni per l’uso” che, non è un caso, viene programmata su ‘La 5’ la neonata rete femminile Mediaset.
Così “Darwin 6- Istruzioni per l’uso”, documenta, con un lavoro realizzato nel corso di due oltre due mesi di programmazione, la “costruzione” di un programma che, come ama dire Paolo Bonolis, “è lo specchio raddrizzante della deforme realtà del terzo millennio”.
Spazio quindi al lungo e accurato lavoro della redazione per il reclutamento degli ospiti-concorrenti; l’incontro con Federico Moccia, tra gli autori storici del programma, che dai colloqui con i componenti delle diverse squadre deve individuare potenzialità o limiti degli stessi; la preparazione della sfida canora, con autori e assistenti musicali impegnati sulla scelta dei più intonati tra i concorrenti; e poi il numeroso gruppo di lavoro (25 truccatrici e parrucchiere, 12 sarte, 3 assistenti) che fa capo a Maurizio Tognalini, non solo costumista ma anche psicologo alle prese con le insicurezze (più maschili che femminili) dei ‘potenziali’ protagonisti della sfilata del programma;

e ancora la preparazione delle gag tra Bonolis e Laurenti, cui danno il loro apporto tutti gli autori, e giocate in stramissione su un canovaccio definito; la scenografia, la fotografia, gli arredatori; il laborioso lavorio per la realizzazione di “A spasso nel tempo” e del set esterno dove viene effettuata la prova coraggio; le coreografie di Marco Garofalo ispirate all’humus delle puntate; e i segreti di Roberto Cenci, la cui mano esperta e versatile ha diretto le ultime 5 edizioni del programma.

Non un dietro le quinte, ma un racconto dettagliato e inedito della costruzione di un programma, raccontato, senza segreti, dagli artefici “senza volto” della trasmissione record della stagione appena conclusa.
