Mediaset risponde a Mazza: ''Inopportuni giudizi su Bonolis e Canale 5''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat / La Repubblica

Ma che il neodirettore di RaiUno, che gestisce una rete tv da 10 mesi dopo una carriera tutta giornalistica, arrivi a definire “orripilante” la proposta di una rete concorrente e di un conduttore del livello di Paolo Bonolis è del tutto inopportuno.
Il direttore di RaiUno lasci i verdetti sui programmi ai critici e soprattutto al pubblico. Che infatti si è dimostrato completamente in disaccordo con lui, riconoscendo alle 10 puntate di “Ciao Darwin” di Paolo Bonolis il titolo di programma in assoluto più visto e apprezzato della stagione televisiva.
"Raiuno vince perchè rispetta il pubblico"
di Silvia Fumarola
per "La Repubblica" (01/06/10)
«Benvenuta nell'isola felice», L'"isola" è una stanza al quinto piano di Viale Mazzini: la occupa il direttore di RaiUno Mauro Mazza, tifoso laziale con maglietta di Zarate appoggiata sulla poltrona. Ha vinto la stagione sia nel prime time (23,06%) che nell'intera giornata (21,26%), rivendica una televisione «garbata» per tutti e non si vergogna di niente «perché non ci sono state risse o volgarità. Avevo chiesto a tutti il rispetto come premessa».
Il futuro è disegnato: sabato Frizzi, confermati Clerici, Conti, arriva la Cuccarini la domenica, torna Mara Venier il pomeriggio, debutta la coppia Baudo-Vespa peri 150 anni dell'Unità d'Italia, tanta fiction. I tagli hanno fatto fuori Canzonissima, ma RaiUno conta su un budget di 180 milioni di euro.
Direttore, ha l'aria soddisfatta. E l'epurazione? Lei è finiano.
«No, no, ferma. Queste definizioni non dicono niente di me. Rivendico la mia provenienza politica, giornalistica e culturale da un certo mondo di riferimento che non c'è più. Per chi voto non è un mistero. Qualche giornale ha parlato di epurazione ma non è vero anche perché, è una battuta, la recente sentenza del caso Ruffini rende i direttori di rete forti quanto il governatore della Banca d'Italia».
Che pensa del caso Ruffini?
«Una brutta storia gestita male da parte di tutti, ci va dimezzo anche il malcapitato Di Bella, grande professionista».
Quante volte l'ha chiamata Berlusconi?
«Un paio per gli auguri. Anche Fini. Non sento la mano della politica, ma so dire dei no splendidi».
Rivendica una tv garbata, Bernabei è tornato di moda.
«Non è un ritorno al passato. Quando la volgarità è così diffusa, una tv rispettosa rappresenta un momento di serenità ma non significa nascondere la realtà, solo mostrarne il lato migliore. La stagione ha offerto anche esempi orripilanti: cosa ci può essere dopo una donna in costume da bagno coi vermi sulla sua pancia e le galline che la beccano? È una tv drogata che fa male a chi la fa e a chi la guarda».
È un messaggio per Bonolis?
«Lo stimo ma ormai il suo pubblico da lui si aspetta quello; non vorrei che fosse condannato a dare in pasto un po' di Ciao Darwin per poi fare il pensatore».
Però le piacerebbe averlo.
«Sì, con Laurenti e senza vermi».
Pentimenti?
«Aver chiuso Tutti pazzi per la tele, vorrei riproporlo».
Arriverà Fiorello?
«Mi piacerebbe molto, aveva parlato di Fantastico. Per lui porte spalancate ma non assegni in bianco. I tempi non lo consentono».
Il Tg1 è ancora il più autorevole?
«È ancora il più visto...».
Novità?
«Attenti a quei due con Frizzi e Giusti e Non sparate sul pianista con Conti. Tengo alle quattro commedie di Eduardo con Massimo Ranieri: le musiche saranno di Ennio Morricone».
Porterebbe Fabio Fazio su RaiUno?
«Il Fazio che non t'aspetti sì. Un Fazio cattivo coi suoi ospiti, sorprendente... Che so, un Fazio che fa un'intervista perfida a Veltroni, lo manderei in onda domattina».