Gabriele Paolini è stato condannato a 15 giorni di reclusione. Il presenzialista televisivo, noto per le sue comparse alle spalle dei giornalisti nei maggiori telegiornali, è stato condannato per interruzione di pubblico servizio per l'episodio del 29 marzo 2006, quando si piazzò alle spalle del giornalista Rai Paolo Volpato, che era in diretta sul Tg3 nazionale, e ripetè più volte affermazioni circa una presunta omosessualità del Papa, costringendo il cronista a cedere anzitempo la linea a Roma.
Il fatto è avvenuto di fronte alla cittadella giudiziaria di Torino, dove in quei giorni era in corso il processo Cogne. La condanna è già condonata grazie all'indulto.
Per i danni chiesti dalla Rai, che si è costituita parte civile, il giudice ha rimandato la decisione a un procedimento separato in sede civile. Gli avvocati di Paolini, Massimiliano Kornmuller e Lorenzo Lamarca, hanno annunciato il ricorso in appello. In passato in situazioni analoghe, spiega Kornmuller, per tre volte Paolini era stato assolto dall'accusa di interruzione di pubblico servizio. Anche in questo caso lui, sottolinea, non voleva fermare il servizio ma solo lanciare il suo messaggio.
