Il modello produttivo della Rai va reso più efficiente: ora ha costi industriali più alti degli appalti esterni. È in sintesi la valutazione contenuta nell'intervento del Dg Rai Luigi Gubitosi. Un intervento che il direttore generale avrebbe dovuto leggere nell'audizione del 26 settembre in Vigilanza Rai ma che, per dare priorità alle domande dei commissari e alle relative risposte, è stato consegnato ieri alla Commissione.
«La Rai - si legge nel testo - dispone di 4 Centri di Produzione (Roma, Milano, Napoli e Torino) con 3.634 persone a tempo indeterminato e 506 a tempo determinato per un totale di 4.140 unità. Sono Centri importanti, con studi, dotazioni, apparati, ma soprattutto professionalità che possono e debbono rendere più efficiente la produzione Rai. È molto importante che questi Centri vengano gestiti in maniera da garantire l'ottimizzazione delle risorse anche riportando all'interno attività prima gestite all'esterno».
In sostanza, prosegue il direttore generale, «si tratterà quindi di rendere più efficiente e più efficace il modello produttivo che, pur se di qualità superiore, prevede un costo industriale maggiore di quello degli appalti esterni. Sarà importante che i vari Centri di Produzione si specializzino nei vari segmenti di offerta riducendo sovrapposizioni e inefficienze. In sostanza la pianificazione della Produzione e della fabbrica assumerà grande rilievo nel processo di ottimizzazione dei fattori produttivi».
Nel discorso consegnato ai commissari un focus anche sulla Radio, «mezzo strategico su cui la Rai non ha posto attenzione, perdendo nel tempo posizioni di ascolto e quote di mercato nella raccolta pubblicitaria. Intendiamo rilanciare la Radio - dichiara Gubitosi nell'intervento depositato in Vigilanza - anche perchè sono presenti in Rai competenza e tradizione. Gli introiti dal 2007 ad oggi sono scesi da 72 a 48 milioni di euro».
Gubitosi ha fatto anche il punto sugli immobili: «La Rai opera su un numero elevato di insediamenti presenti su tutto il territorio nazionale. Per fornire un dato quantitativo, si tratta di 750.000 mq lordi coperti di cui 90.000 mq circa in locazione. Il patrimonio immobiliare è importante e anch'esso necessita di un ammodernamento e di una rivisitazione complessiva. Ci sono un paio di problemi specifici urgenti determinati dalla presenza dell'amianto nei due immobili di Via Cernaia a Torino e di Viale Mazzini a Roma. Anche se, sulla base di perizie e analisi ancora più accurate che ho richiesto all'atto del mio insediamento, la presenza dell'amianto non rappresenta ad oggi un problema immediato, è possibile che lo diventi in futuro»
Per quanto riguarda Torino, «entro fine anno - ha annunciato Gubitosi nell'intervento consegnato - verrà approvato un progetto che, a seguito della pubblicazione di un bando, permetterà di individuare l'immobile nel quale verranno trasferiti i dipendenti per il tempo necessario alla bonifica completa di Via Cernaia. Stesso schema riguarderà l'immobile di Viale Mazzini a Roma, dove si prevede di avviare i lavori di bonifica già a partire dalla fine del 2013/ inizio 2014. Questo, lo ripeto, nell'ipotesi in cui non risulti alcun tipo di problematica e assenza totale di pericolo per i dipendenti dalle nuove perizie commissionate».
Non è mancato il capitolo 'canone': «Il canone continua ad essere problematico in quanto il livello di evasione resta sostanzialmente invariato nonostante il valore unitario del canone sia tra i più bassi tra i più grandi Paesi d'Europa. Crediamo sia importante un supporto del Governo e Vostro per trovare insieme nuove modalità di riscossione che superino le difficoltà in essere anche con riguardo ai cosiddetti canoni speciali».
Infine il piano di rilancio 2013-2015: «Quando si parla di rilancio ci si focalizza sul Piano strategico, ma non c'è rilancio se non si cambia organizzazione e cultura. L'organizzazione è un grande problema ma anche una grande opportunità per Rai. Organizzazione vuol dire lavorare in maniera meticolosa sulla Struttura Aziendale ma anche sui suoi processi. A titolo di esempio ad oggi il Direttore Generale Rai ha oltre 50 primi riporti; intuitivamente, una organizzazione di questo genere presenta inevitabilmente sovrapposizione e rischio di confusione nei ruoli non è efficiente ed è estremamente dispersiva risalendo a logiche non necessariamente aziendalistiche».
Andrà valutata con attenzione - si legge nell'intervento di Gubitosi - l'interazione tra Canale e Generi, il posizionamento dei differenti canali tematici ed il loro coordinamento con le generaliste, il rapporto tra le Testate e tra queste ultime ed il Canale all news». «In definitiva - ha rilevato il Dg - la situazione economica è grave ma reversibile; stiamo lavorando sul rinnovo della Rete commerciale Sipra. Abbiamo escluso ogni forma di rinnovo di contratti di collaborazione verso ex dipendenti. Stiamo lavorando per una più efficace allocazione delle risorse che consenta di riportare all'interno attività svolte oggi in appalto». «Non sarà semplice, considerato anche il contesto economico esterno, ma il supporto da parte dei dipendenti è elevato come dimostrano le oltre 1.000 mail che ho ricevuto in queste poche settimane. Perchè come ho detto nella lettera che ho inviato a tutti i dipendenti: 'evidenziare i problemi è il primo passo per affrontarli e risolverlì...La Rai potrà riprendersi e tornare più forte di prima!».