Sandro Curzi, in un'intervista esclusiva rilasciata ad Off, nuovo quotidiano di spettacolo, lancia la sua ricetta per cambiare la Rai: ricominciamo dai programmi.
"Io credo che noi abbiamo il problema definire cosa dev’essere un servizio pubblico nell’era della globalizzazione - dice Curzi - E io partirei dal prodotto. Dai programmi, cioè. Chi li fa ? Quali volti nuovi tiriamo fuori ? Possibile che nel giornalismo ci sia solo Vespa e altri due o tre ? Che nello spettacolo i volti siano sempre quelli dei soliti 10- 12 che vagano tra Mediaset, Rai, magari ora anche su Sky e La 7 ?
Se pensiamo a chi è nato di nuovo, in Tv, non vedo grandi novità. Forse Floris, forse la Gabbanelli. Basta. Le ultime vere novità strutturali nei palinsesti della Rai si sono verificate dal 1980, l’epoca della prima riforma, fino al ’90, epoca dei professori. Poi, solo sporadici tentativi. Eccezioni". Poi l'ex direttore del Tg3 continua : "La proposta mia è di una grande conferenza di produzione della Rai. Ma vera, non tra i 5 soliti esperti. Una riflessione sui programmi tra gli autori, i registi, i produttori, i funzionari, gli interpreti, tutti quelli che scrivono, pensano e vivono ogni giorno la Tv.
Quelli che sono stati emarginati in questi anni dalle filosofie del subappalto all’esterno, mentre qui ci sono tutte le professionalità che ci servono per rilanciare il prodotto Rai. Come si fa nelle grandissime aziende, come ha fatto la Fiat. Non una mezza giornata di facciata, per farne parlare. Ma due giorni di lavoro, con un fine: proposte per cambiare i programmi del servizio pubblico".
Sandro Curzi: 'Mandiamo i politici a lezione di Tv'
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Off (via Megachip)
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Televisione
sabato, 06 gennaio 2007 | Ore: 00:00