Lunetta Savino è una donna bionda, minuta, con gli occhi azzurri attraversati da lampi d'ironia e un fondo d'inquietudine, la stessa di certi suoi personaggi, madri e mogli comprensive che stirano, sognando di essere altrove. Non Lucia la «mamma ciclone» che interpreta nel film tv Il figlio della luna di Gianfranco Albano, in onda giovedì suRaiUno, ispirato alla storia vera del fisico nucleare Fulvio Frisone, affetto da tetraplegia spastica distonica. Lucia è una forza della natura, armata di grinta, rabbia, «la tenacia commovente che appartiene a una madre in situazioni estreme. Sì, è un personaggio che mi ha travolto» racconta l'attrice «Chi sta bene può stare zitto, ma chi ha bisogno dello Stato, delle istituzioni, deve gridare» ripete questa donna siciliana. E Lucia grida, tira per la giacchetta i politici, decisa a dare una vita normale al figlio, svantaggiato nel fisico, ma di cui, fin da piccolo, intuisce le grandi potenzialità intellettuali. Fulvio è un genio: lo spinge a disegnare, a studiare, riesce addirittura a far modificare una legge che prevedeva per i ricercatori universitari una «sana e robusta costituzione». Aspettavo un ruolo così. Lo dice senza retorica. «Sul set abbiamo lavorato con amore, a cominciare dal regista. Ma tutti, anche il macchinista e l'elettricista avevano letto il copione. Con Paolo Briguglia che interpreta Fulvio â offre una prova d'attore unicaâe Antonio Milo, che fa mio marito, si è creata un'intesa bellissima. C'era un silenzio sul set. Mi sono commossa, sì, ma ho anche riso, la storia è una tragicommedia del quotidiano». La signora Frisone, 78 anni, le è grata perché «darà coraggio a tante madri: vedendo il film ho capito di essere stata una grande rompiscatole. Ma se non avessi agito così, Fulvio chissà dove sarebbe».
Dalla cantante lirica amante del boss Placido in "Liberate i pesci" di Cristina Comencini, alla mamma anni Sessanta in "Raccontami" {di cui girerà la seconda serie in autunno), Lunetta Savino ha dato vita a una galleria di donne volitive, un po' all'antica, «donne che hanno una forza segreta, la dolcezza. Chissà perché gli uomini, si può dire?, preferiscono le stronze».
La stagione la vede protagonista: è tra gli interpreti di "Saturno contro", il nuovo film di Ferzan Ozpetekche esce venerdì, torna a teatro con "Casa di bambola" di Ibsen. Ma lascerà "Un medico in famiglia" che le ha dato la popolarità . «I produttori lo sanno dall'inizio, quinta e ultima serie: voglio cambiare, questa Mary Poppins pugliese non può durare per sempre. Anche se a Cettina . sono legatissima, Paola Pascolini l'ha costruita su di me. Le polemiche contro Banfi mi sembrano assurde. Come sanno benissimo quelli che ci seguono, Paolo Sassaneli, ovvero il medico gay, c'è dalla prima serie. Siccome si discute di Pacs, si grida allo scandalo, che tristezza. Il merito della fiction è proprio quello di affrontare temi seri, importanti, con garbo».
Silvia Fumarola
per "La Repubblica"