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Foto - Strage Nizza, France 2 travolta dalle critiche. In Italia prevale la prudenza

Strage Nizza, France 2 travolta dalle critiche. In Italia prevale la prudenza

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Fonte: Ansa

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Satellite / Estero

Strage Nizza, France 2 travolta dalle critiche. In Italia prevale la prudenzaPrima le foto, poi i video amatoriali dei corpi falciati sull'asfalto sono corse sulle tv e sui social subito dopo l'attentato di Nizza. Immagini crude, girate con gli smartphone da cittadini comuni, che hanno generato non poche polemiche. Soprattutto in Francia, dove l'emittente pubblica France 2 è stata costretta a fare mea culpa dopo le proteste degli utenti. Il dibattito sull'opportunità o meno di divulgare filmati sugli attacchi terroristici non è nuovo. Sono state le prime immagini efferate dei combattenti dell'Isis a spingere molte emittenti, anche italiane, a far scattare la censura per non fare da megafono alla propaganda del terrore. Nella strage di Nizza, come sottolineato dalla polizia francese, c'era anche l'esigenza di tutelare le famiglie delle vittime, potenzialmente riconoscibili nei video: uno in particolare, girato subito dopo il passaggio del tir, che mostrava i cadaveri appena travolti, ma anche un altro che riprendeva il tir ancora in movimento.

Su France 2 sono stati trasmessi i filmati dei morti coperti dai teli sulla Promenade des Anglais. Molti spettatori hanno protestato contro immagini ritenute «indecenti» e per l'intervista a un uomo seduto accanto al cadavere della moglie, appena uccisa. «Un errore di giudizio a causa di queste circostanze particolari - ha scritto la tv pubblica transalpina in una nota -. La diffusione di questo tipo di immagini non corrisponde alla concezione dell'informazione dei giornalisti e dell'azienda. France Televisions tiene a porgere le scuse». Altre emittenti, come Fox News, hanno deciso di trasmettere i video, avvertendo i genitori di far allontanare i bambini e spiegando che, pur trattandosi di contenuti violenti, erano comunque rivelatrici di quanto successo. Anche Al Jazeera ha scelto di non censurare i filmati splatter.

In Italia, tutte le emittenti hanno preferito non mandare in onda immagini cruente.

«Far vedere i corpi maciullati non aggiunge alcun elemento al racconto», afferma il direttore di Rainews, Antonio Di Bella.

Secondo il direttore del Tg5, Clemente Mimun:

«Ci sono delle immagini che restano nella storia come quelle del mercato a Sarajevo che furono il detonatore per l'intervento della Nato. Noi all'epoca decidemmo di mandarle e continuo a pensare che facemmo bene. Oggi siamo vittime della voglia matta di arrivare primi, che spesso ci fa intervenire più con la pancia che con la testa. C'è anche, però, la necessità di non essere troppo protettivi nei confronti del telespettatori. Davanti al televisore ho imparato a mie spese che ci sono bambini e persone sensibili, ma dobbiamo educare tutti all'idea che il tg non è un programma di cartoni animati. Un bambino, se vuol vederlo, dovrebbe farlo accanto ai genitori. Ripeto - sottolinea - io preferisco la prudenza, ma comprendo chi fa le cose diversamente. L'importante è avvertire prima di mandare in onda le immagini, lasciando il tempo a chi non volesse vederle di cambiare canale. L'Italia, comunque, è un paese pieno di ipocrisia. Ci sono centomila codici, se dessimo retta a tutti, non andrebbe in onda nulla».   

Così la direttrice di Sky TG24 Sarah Varetto sulle polemiche per la trasmissione sui social e alcune emittenti di immagini cruente della strage di Nizza.

«Noi abbiamo scelto di non mandare in onda le immagini dei corpi dilaniati, perché non aggiungono nulla alla verità del racconto e nel rispetto dei parenti. Abbiamo dato la notizia per primi e ci siamo concentrati all'inizio sulla dinamica, che era tutt'altro che chiara.  Abbiamo avuto la fortuna di conoscere persone che erano sulla Promenade al momento della strage e ci hanno raccontato quello che stavano vedendo. Abbiamo scartato i video che riprendevano i cadaveri a terra anche per un'altra ragione - fa sapere -. Non ci presteremo mai a fare da grancassa agli assassini dell'Isis: è una scelta che abbiamo fatto due anni fa, dal primo video dei tagliagole, e continueremo a sostenerla».

Varetto risponde anche ad una domanda sulla scelta di France 2 di intervistare un uomo seduto acconto alla moglie, vittima della strage.

«È importante raccogliere le testimonianze di chi ti aiuta a capire cosa è successo e a dare correttamente le notizie - afferma -, ma occorre sempre grande sensibilità nei confronti delle persone».

Strage Nizza, France 2 travolta dalle critiche. In Italia prevale la prudenza

Le postazioni per i collegamenti tv sulla Promenade des Anglais - Nizza [Francia], 15 Luglio 2016

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