Riceviamo e pubblichiamo di seguito comunicato stampa Adiconsum:
"Le tv a pagamento devono essere tutte uguali davanti al fisco, indipendentemente dalla piattaforma usata e dalla modalità di accesso al servizio. Adiconsum chiede IVA uguale per tutte le televisioni a pagamento anche con modalità ricaricabile.
Ovviamente in un periodo di crisi come quello attuale, i consumatori si avvantaggiano con imposte basse e quindi con aliquote agevolate.
Ora si apre una giusta problematica: a quale bene o servizio va applicata l’aliquota agevolata? La legge è complessa, prevede tantissime aliquote, tenendo conto dell’utilizzo del bene. Quasi tutti i ben alimentari sono giustamente al 4% o al 10%. Stesso trattamento per i prodotti legati alla sanità.
Il legislatore poi ha identificato dei beni da privilegiare come la ristrutturazione delle abitazioni e l’acquisto della prima casa. Il diritto all’informazione, addirittura, fa scendere l’IVA al 4% per i giornali e notiziari quotidiani, libri, periodici. Anche i canoni d’abbonamento (canone RAI) alle radiodiffusioni circolari in chiaro sono al 4%.
La cultura e la formazione dei cittadini viene incentivata prevedendo per gli spettacoli teatrali, di qualsiasi tipo (compresi i concerti musicali ed il circo) l’IVA al 10% e dal 2000 anche il biglietto d’ingresso al cinema e agli spettacoli sportivi è al 10%.
Viene spontaneo chiedersi perché vedere un film, un evento sportivo o musicale trasmesso in televisione deve far pagare ai consumatori l’IVA al 20%? Quando si parla dei soldi dei contribuenti occorre usare stessi pesi e stesse misure, altrimenti si fanno favoritismi.
Il Parlamento, discutendo il decreto anticrisi regoli con saggezza tutta la materia delle aliquote IVA, tenendo presente che la cultura non è un bene di lusso e che occorre pagare le stesse tasse sia se si è in un cinema che in poltrona
Adiconsum propone, quindi, l’IVA al 10% per tutte le pay tv."