“Dopo aver visto decine di morti imbrattati del loro sangue,
scansati come rifiuti pericolosi ne ho ricavato una sola certezza: la morte fa schifo!”. E’ una delle riflessioni semplici e crudeli di Roberto Saviano nel suo acclamato romanzo Gomorra da cui è tratto
l’omonimo film capolavoro di Matteo Garrone in arrivo in
anteprima assoluta dal 9 gennaio su SKY Prima Fila.
GOMORRA è una pellicola densa, bellissima e crudele, nata da uno dei più eclatanti casi letterari, e che ha subito ottenuto numerosi riconoscimenti: il Gran Premio della Giuria e il premio Arcobaleno Latino (dedicato alla memoria di Gillo Pontecorvo) al 61° Festival di Cannes, cinque premi su cinque nomination agli European Film Awards 2008 fra cui miglior film e miglior regia.
Il film di Garrone è inoltre candidato dall'Italia per entrare nella cinquina del Oscar 2009, come Miglior film straniero e, in attesa del verdetto dell’Academy, è in nomination nella cinquina dei Golden Globes, il premio considerato l'anticamera dell'Oscar che verrà assegnato della critica cinematografica statunitense il prossimo 11 gennaio.
Dopo 8 anni (nel 2001 con Malèna di Giuseppe Tornatore e I cento passi di Marco Tullio Giordana) l'Italia torna a concorrere per l’ambito riconoscimento. L'ultimo film italiano premiato è stato Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore nel 1990.
Dal 9 gennaio GOMORRA sarà programmato in anteprima assoluta su SKY Prima Fila, la pay per view di SKY che dal 1 marzo trasmette su tutti i canali in 16:9. Sarà acquistabile 24 ore su 24 con partenze ogni 30 minuti con il codice ppv 109727 al prezzo di 5.50 Euro (iva inclusa)
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LA SINOSSI DEL FILM

La pellicola come il libro di Saviano è tutta ambientata nelle provincie di Napoli e Caserta che la camorra ha reso terra di nessuno, cieca, violenta, lontana dalla realtà. Tutto è lecito e tutto è fuori dalla legge comune, contano solo il potere, i soldi e il sangue, quest’ultimo è il metro di misura agghiacciante con cui boss – o aspiranti tali - provano la loro autorità.
Il sistema non concede libertà di scelta, semplicemente si può decidere se obbedire alle regole alla camorra o rischiare di tenersi fuori provando a condurre una vita “normale” che mai sarà tale. In questo paesaggio violento si intrecciano quattro vicende: quella di Pasquale (Salvatore Cantalupo) sarto di grande esperienza a servizio dell'alta moda ma costretto a lavorare in nero, a servizio di un datore di lavoro che lo sfrutta e che è a sua volta ricattato dalla camorra.
Per guadagnare di più, Pasquale accetta la proposta allettante di un imprenditore cinese per insegnare il mestiere ad una squadra di suoi operai. Si salverà per miracolo da un agguato intimidatorio e cambierà vita.
La seconda storia è quella di Totò, don Ciro e Maria tutti abitanti di Scampìa, la più grande piazza di spaccio d'Europa dove è in corso la faida tra gli "scissionisti" e il clan Di Lauro. Don Ciro, (Gianfelice Imparato) è il contabile dei clan, Maria (Maria Nazionale) riceve lo “stipendio” perché ha il marito in carcere ma non viene più pagata perché il figlio Totò (Salvatore Abbruzzese) è passato agli scissionisti. Totò ha tredici anni ed è cresciuto nel mito della camorra, che lo "inizia" sparandogli in petto sul giubbotto antiproiettile e lo costringe a scegliere. Tradirà la madre condannandola ad essere uccisa in un agguato.
La storia di Franco e Roberto, racconta di un imprenditore (Toni Servillo nel ruolo di Franco) che lavora nel settore dello smaltimento dei rifiuti tossici e propone agli industriali del nord Italia di liberarsene a costi dimezzati e con tutte le certificazioni in regola, ma in realtà lo fa illegalmente nelle discariche abusive. Franco assume un giovane tecnico Roberto (Carmine Paternoster) per aiutarlo in questa losca attività da cui alla fine, disgustato, Roberto decide di allontanarsi.
Infine c’è la storia di Marco e Ciro (interpretati rispettivamente da Marco Macor e Ciro Petrone), due giovani delinquenti nella zona controllata dai casalesi e cresciuti nel mito di Scarface. Cominciano attività illecite in proprio, rubano droga ad un gruppo di extracomunitari e armi alla camorra per poi utilizzarle nelle rapine. Vengono ammoniti dal clan ma insistono nel loro sogno strampalato di essere di slegarsi dal dominio dei casalesi, aspirazione che pagheranno col sangue.