
Tom Mockridge difende Fiorello: ''Il suo Show ha ridotto il numero di disdette''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Corriere / Repubblica / Sole 24 Ore
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Sky Italia
lunedì, 04 maggio 2009 | Ore: 00:00
Il volto che nella foto qui sopra compare al fianco di Fiorello potrà anche essere sconosciuto ai più, ma i nostri lettori avranno sicuramente riconosciuto l'amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, braccio destro di Rupert Murdoch e della sua News Corp in Italia.
In un incontro con la stampa avvenuto lo scorso giovedì, "Tom Tom" (come lo chiamò simpaticamente Fiorello nella conferenza stampa di presentazione del suo Show) ha illustrato i risultati attuali di Sky Italia e fornendo qualche anticipazione sulle mosse future, non risparmiandosi nel rispondere alle domande dei giornalisti.
Ecco una selezione degli articoli pubblicati il 1° Maggio scorso:
IL CORRIERE DELLA SERA
«Fiorello ha rafforzato Sky. E sul calcio diritti da bilanciare»

Come se ne esce? «L'Auditel è la moneta di scambio accertata dal sistema tv. La uso ogni giorno anche io, ma solo per fare confronti fra i canali satellitari, non con Raiuno o Canale 5. Esiste però un'altra misura che è il tasso di disdetta degli abbonamenti: c'era stata una crescita legata all'innalzamento dell'Iva al 20% e da quando Fiorello è partito quel dato è calato». Insomma, Fiorello più forte della stangatina fiscale. E, con quei dati, più forte anche della concorrenza interna. Solo le partite di calcio sono più forti del suo show; cinema e serie gli restano dietro.

E se le reti generaliste minacciano una fuga dalla piattaforma satellitare per evitare di portare ascolti a Sky, Mockridge non sembra preoccupato: «Oggi nessuno compra Sky per vedere ciò che è gratis. Abbiamo messo Rai, Mediaset e La7 come primi canali della nostra lista per comodità dello spettatore, ma non siamo obbligati a farlo. Con il passaggio al digitale, obbligatorio per legge, vedremo che accadrà ma credo che alle terrestri converrà essere presenti su tutte le piattaforme. Comunque la competizione dovrebbe essere fatta su chi fa i programmi migliori...».
A proposito di concorrenza. Presto ci sarà l'asta per i diritti sul calcio. Che accadrà? «Sky oggi paga la maggioranza dei diritti. Sarebbe giusto che in futuro ci fosse una divisione più equa. Questo ci permetterebbe di sostenere altre aree della creatività italiana: cinema, fiction, documentari...». Una rincorsa alla tv generalista? «No. Non ci sostituiremo mai. La combinazione dei nostri circa 200 canali è generale, ma ogni singola rete è una nicchia specifica», precisa.
E a chi si preoccupa della collocazione politica di Sky l'ad risponde: «Probabilmente il nostro cliente, per un fattore economico, è più di centrodestra. Chi ci vede concorrente di Mediaset ci colloca nel centrosinistra. Chi pensa alle idee conservatrici di Murdoch nel centrodestra. Non abbiamo una politica, ma un business: portare la più ampia offerta possibile ai clienti».
LA REPUBBLICA
Sky difende Fiorello
"Macchè flop, lo show è un miracolo"
"Macchè flop, lo show è un miracolo"

Il successo, quelli di Sky, vogliono misurarlo così. Nel merito dello show (...) nessun dubbio: «Fiorello è un artista di levatura internazionale, il suo spettacolo mescola la satira con l'intrattenimento senza essere mai aggressivo e questo è un miracolo». Punto e basta, per Mockridge. Ma ci sarebbe da fare un passo indietro, ai giorni del debutto, quelli in cui per esempio da Mediaset partirono bordate terrificanti contro l'esito dell'operazione, con Fedele Confalonieri in prima fila a dileggiare quegli ascolti e anche la resa dello show. Mockridge: «Perché lo abbia fatto dovete chiederlo a Confalonieri, il nostro lavoro non è dare retta a quello che dice Mediaset. E noi non ci siamo mai permessi di giudicare il lavoro degli altri». Poi addolcisce: «Ho rispetto per Mediaset, il grande lavoro fatto da Confalonieri in questi anni gli ha portato molta considerazione e quindi ha il diritto di esprimere un parere. Noi facciamo il tifo per tutti, perché crediamo che in questo sistema televisivo ci sia spazio per tutti».

Varie ed eventuali. Mai e poi mai la pay-tv potrà sostituire la tv in chiaro, ma dopo Fiorello arriverà effettivamente Mike Bongiorno che sta lavorando a un quiz (che non potrà essere, né chiamarsi, Rischiatutto). Prosegue la produzione di film e fiction anche se, dice Mockridge, se nel prossimo contratto per la serie A del calcio ci fosse più perequazione tra i concorrenti (ovvero con Mediaset e Rai) Sky potrebbe liberare risorse importanti da aggiungere alla produzione di fiction e film italiani. Certo che quei 300 mila di Fiorello, che per la pay sono tanti ma per il resto del mondo sono pochi... «Per l'ultima volta: noi abbiamo un solo padrone: sono i nostri abbonati. Beh, sì, anche Rupert Murdoch...».
IL SOLE 24 ORE
«Fiorello ferma la fuga di abbonati»
Sky non fara mai tv generalista - Investimenti nella fiction,
rafforzato lo sport con sci e rugby
Sky non fara mai tv generalista - Investimenti nella fiction,
rafforzato lo sport con sci e rugby
«Le disdette dei nostri abbonati sono aumentate con l'Iva al 20%. Sono calate con l'avvio del programma di Fiorello». «La nostra missione? Non è di fare canali generalisti». «Con una più equa ripartizione dei diritti sportivi, a partire dalla futura gara a vendita collettiva, potremmo investire di più nella creatività e nella cultura italiana, dai film alla fiction, fino ai documentari». Tom Mockridge, 52 anni, amministratore delegato di Sky Italia, parla del presente e del futuro della piattaforma satellitare, della pay tv in Italia e nel mondo, del sistema televisivo.
Sui diritti del calcio nazionale si cambia. Dal campionato 2010-2011 si passa alla vendita collettiva di pacchetti di incontri per le varie piattaforme. Che ne pensate?
Per noi va bene sia acquistare direttamente dai club che dalla Lega. Trattare con venti presidenti è più complicato. Oggi Sky paga gran parte dei diritti (circa 600 milioni, intomo all'80% di quelli totali, ndr). Il nostro cliente diventa tale anche per sostenere la propria squadra. Con una ripartizione più equa, visto il costo elevato dei diritti (dal campionato 2010-2011 in ballo ci sono 900 milioni da coprire tra tulle le piattaforme, ndr) avremmo più risorse da investire in altri aspetti della cultura italiana. Dai film alle fiction e ai documeniari. I produttori di cinema ci dicono che spendiamo troppo nel calcio, (ride), tranne Aurelio De Laurentiis, che ci dice che spendiamo poco per tutti e due. Sky vuole sostenere e offrire sia la seria A sia la serie B.
E per gli altri sport?
A febbraio dedicheremo cinque canali alle Olimpiadi invernali: ciascun atleta azzurro sarà seguito. La Rai farà bene la sua parte ma noi copriamo il 100% delle gare, l'80% delle quali in esclusiva. Puntiamo molto sul rugby, mentre della Confederation Cup di calcio, a giugno, daremo tutte le gare in Alta Definizione.
Quali priorità per la cultura italiana?
Investiremo sulla fiction: vogliamo quattro serie in onda durante l'anno. Una sarà la seconda di Romanzo criminale. Vogliamo partecipare di più, poi, al processo creativo del cinema italiano. Quanto all'intrattenimento: il modello lanciato con Fiorello - un talento che, se fosse americano, sarebbe famoso in tutto il mondo - è quello di uno spettacolo per il pubblico in sala ripreso su Sky Uno per tre volte a settimana durante tre mesi. La sua media di ascolto è di oltre 600mila individui, la prima serata ha superato il milione: ma per noi la cosa più importante è la soddisfazione degli abbonati. Questo modello lo riproporremo con altri talenti. Mike Bongiorno, ad esempio, rilancerà il quiz storico in una modalità impossibile per una tv generalista.
La soddisfazione é più importante dell'Auditel, quindi?
L'andamento delle disdette degli abbonati è cambiato con l'avvio dello show di Fiorello. Da quando erano arrivate le fatture con l'Iva al 20% le disdette erano aumentale: con l'avvio di Fiorello hanno preso a scendere. Le ricerche dimostrano che i nostri abbonati volevano star popolari e sono soddisfatti.
Il modello di business è diverso tra tv generalista e tv a pagamento...
La nostra missione non è mai stata quella di fare canali generalisti. Noi offriamo circa 200 canali a una grande varietà di pubblici, colpendo quasi tutti i segmenti. Siamo completi nel senso della copertura di specifici interessi.
C'è ancora spazio per la crescita di Sky e della pay tv in Italia?
Siamo nati quasi sei anni fa. Da allora, il settore tv ha avuto tassi di crescita tra i più alti nell'economia nazionale, creando posti di lavoro non solo tra gli operatori tv ma tra gli installatori, nell'assistenza, nei punti vendita dei decoder della grande distribuzione. La pay tv arriva al 30% delle famiglie: c'è spazio per crescere. Manager italiani di Sky operano in Germania, dove Premiere è in ripresa e in Turchia: non si esporta solo la moda o i prodotti alimentari.
Sky Italia, prima o poi, sarà quotata a Piazza Affari?
No. In Borsa c'è News Corp, anche per gli investitori italiani.
Auditel, insomma, non è il principale metro di misura del successo della pay tv...
Gli ascolti di Auditel permettono di valutare le performance dei canali e della pubblicità, che noi vendiamo e acquistiamo, è l'euro della tv.

Per noi va bene sia acquistare direttamente dai club che dalla Lega. Trattare con venti presidenti è più complicato. Oggi Sky paga gran parte dei diritti (circa 600 milioni, intomo all'80% di quelli totali, ndr). Il nostro cliente diventa tale anche per sostenere la propria squadra. Con una ripartizione più equa, visto il costo elevato dei diritti (dal campionato 2010-2011 in ballo ci sono 900 milioni da coprire tra tulle le piattaforme, ndr) avremmo più risorse da investire in altri aspetti della cultura italiana. Dai film alle fiction e ai documeniari. I produttori di cinema ci dicono che spendiamo troppo nel calcio, (ride), tranne Aurelio De Laurentiis, che ci dice che spendiamo poco per tutti e due. Sky vuole sostenere e offrire sia la seria A sia la serie B.
E per gli altri sport?
A febbraio dedicheremo cinque canali alle Olimpiadi invernali: ciascun atleta azzurro sarà seguito. La Rai farà bene la sua parte ma noi copriamo il 100% delle gare, l'80% delle quali in esclusiva. Puntiamo molto sul rugby, mentre della Confederation Cup di calcio, a giugno, daremo tutte le gare in Alta Definizione.
Quali priorità per la cultura italiana?
Investiremo sulla fiction: vogliamo quattro serie in onda durante l'anno. Una sarà la seconda di Romanzo criminale. Vogliamo partecipare di più, poi, al processo creativo del cinema italiano. Quanto all'intrattenimento: il modello lanciato con Fiorello - un talento che, se fosse americano, sarebbe famoso in tutto il mondo - è quello di uno spettacolo per il pubblico in sala ripreso su Sky Uno per tre volte a settimana durante tre mesi. La sua media di ascolto è di oltre 600mila individui, la prima serata ha superato il milione: ma per noi la cosa più importante è la soddisfazione degli abbonati. Questo modello lo riproporremo con altri talenti. Mike Bongiorno, ad esempio, rilancerà il quiz storico in una modalità impossibile per una tv generalista.
La soddisfazione é più importante dell'Auditel, quindi?
L'andamento delle disdette degli abbonati è cambiato con l'avvio dello show di Fiorello. Da quando erano arrivate le fatture con l'Iva al 20% le disdette erano aumentale: con l'avvio di Fiorello hanno preso a scendere. Le ricerche dimostrano che i nostri abbonati volevano star popolari e sono soddisfatti.
Il modello di business è diverso tra tv generalista e tv a pagamento...
La nostra missione non è mai stata quella di fare canali generalisti. Noi offriamo circa 200 canali a una grande varietà di pubblici, colpendo quasi tutti i segmenti. Siamo completi nel senso della copertura di specifici interessi.
C'è ancora spazio per la crescita di Sky e della pay tv in Italia?
Siamo nati quasi sei anni fa. Da allora, il settore tv ha avuto tassi di crescita tra i più alti nell'economia nazionale, creando posti di lavoro non solo tra gli operatori tv ma tra gli installatori, nell'assistenza, nei punti vendita dei decoder della grande distribuzione. La pay tv arriva al 30% delle famiglie: c'è spazio per crescere. Manager italiani di Sky operano in Germania, dove Premiere è in ripresa e in Turchia: non si esporta solo la moda o i prodotti alimentari.
Sky Italia, prima o poi, sarà quotata a Piazza Affari?
No. In Borsa c'è News Corp, anche per gli investitori italiani.
Auditel, insomma, non è il principale metro di misura del successo della pay tv...
Gli ascolti di Auditel permettono di valutare le performance dei canali e della pubblicità, che noi vendiamo e acquistiamo, è l'euro della tv.
Una vostra innovazione è il decoder MySky...

Rai e Mediaset toglieranno i canali generalisti da Sky?
I sei canali generalisti più La 7 e Mtv sono ai primi otto posti della guida elettronica dei programmi (Epg). In tutti i paesi dove vi è la transizione al digitale, che avviene su più piattaforme, i canali terrestri vogliono i primi otto posti nella guida ai programmi. Non vi è una norma come il must carry negli Stati Uniti che ci obbliga a fare questo. Non cerchiamo chi si abbona a Sky per vedere Canale 5 o Rai1. Parleremo con Rai e Medìaset e vedremo cosa accade.
Capitolo innovazione: avete puntato per primi sull'HD, l'Alta Definizione digitale. Cosa farete ora?
Aumenteremo la copertura e la qualità dei canali in Alta Definizione. Gli italiani, tutti, stanno comprando apparecchi tv che ricevono in HD e vogliono vedere tali programmi. Quando si guarda un film o una partita in Alta Definizione, poi, è diffìcile tornare indietro.
Cosa risponde a chi vi accusa di avere news schierate politicamente?
Quando i politici, in tutti i paesi in cui operiamo, mi fanno dei complimenti cominciamo a preoccuparci. Forse, abbiamo più abbonati orientati al centro-destra per una questione di reddito ma Sky non è di destra né di sinistra. Sbaglia chi pensa che siamo più di sinistra perché siamo concorrenti di Mediaset. Sbaglia chi pensa che siamo di destra per le idee di Rupert Murdoch. SkyTg24 è aperto a tutti i punti di vista dei vari schieramenti: questo significa fare i giornalisti. Il nostro gruppo si chiama, non a caso, News Corp e vi collaborano 15mila giornalisti. Ha testate come il The Wall Street Journal, Fox News, The Times, The Daily Telegraph a Sidney, un canale di all news in India, il primo canale di news in Bulgaria.

Disegno di Dariush Radpour per "Il Sole 24 Ore"
Fiorello scherza con Tom Mockridge sulla "crescita di Sky"